giovedì 31 luglio 2014

Fagottini (sorrisi o sofficini) ripieni.

Il marchio Findus è nato in Svezia nei primi anni del Novecento. Nel 1962 la società viene venduta alla multinazionale Nestlé che nel 1963, con Unilever, forma una joint venture in Italia per la commercializzazione di prodotti surgelati con il brand Findus.


Nel 1985 Unilever rileva interamente la società in Italia e mantiene il brand Findus, mentre produce con il marchio Birds Eyes nel resto dei paesi europei. Nestlé vende invece il resto del gruppo Findus al fondo di investimento svedese EQT Partners nel 2000.
Dal 2008 Findus Group appartiene al fondo di investimento Lions Capital. Dal 2010 quindi il brand Findus fa capo a tre realtà distinte: Lions Capital in tutti i paesi europei ad eccezione di Svizzera, dove è di Nestlé, e Italia, dove fa capo a Permira.
In Italia lo stabilimento si trova a Cisterna di Latina e avvia la sua attività nel 1964 producendo circa 15.000 tonnellate di prodotti surgelati. Oggi la produzione dei principali prodotti Findus è ancora a Cisterna e le tonnellate sono salite a oltre 100.000. Nel 1967 vengono lanciati sul mercato i Bastoncini, colonna portante della gamma firmata "Capitan Findus", completata, nel corso degli anni, da diverse preparazioni di pesce panato, come ad esempio le Croccole e i Filetti di platessa e dai bastoncini al salmone e omega3.
Nel 1975 nascono i "Sofficini", che nel corso degli anni si sono arricchiti di numerose varianti, fino al 2005, quando vengono rivisitati con il Doppio Ripieno e accompagnati dalla linea "Che": Che Supplì, Che Crocchè, Che Mozzarella.
In Italia il marchio Findus è stato di proprietà di Unilever dal 1985 al 2010, che possedeva sin dal 1940 il marchio Birds Eyes, società europea che produce surgelati. Nel 2006 Unilever vende al fondo di investimento Permira il business del frozen food europeo (Birds Eyes) trattenendo Findus Italia. Nel luglio 2010 Unilever vende Findus Italia al gruppo Birds Eye Iglo, oggi Iglo Group, presente in 11 paesi e con un fatturato annuo di circa 1,5 miliardi di euro.

Questo breve preambolo sulla storia della Findus, l’azienda produttrice dei Sofficini, mi serviva per introdurre la mia ricetta casalinga di quei famosi “fagottini” o, come qualcuno li chiama, “sorrisi”.
Ogni tanto, preso dal raptus di fare ordine, passo l’intero pomeriggio a sistemare carte, documenti, ricevute, bollette, ecc. che, nel corso di mesi, ho impilato confusamente in un angolo della scrivania. 
Tra tutta questa montagna di carte, ho trovato una busta contenente alcune fotografie (rigorosamente in bianco e nero) raffiguranti mio figlio Omar da bambino.
L’immagine riportata, a titolo di esempio, è una di quelle che preferisco: due, tre anni d’età seduto nella sabbia di una spiaggia nelle Marche (o forse in Abruzzo non ricordo bene), impegnato seriamente, a rimestare qualche cosa di decisamente molto interessante (a giudicare dall’espressione).
In quei anni, oltre alla passione per la cucina, coltivavo, in maniera quasi maniacale, l’hobby della fotografia. Acquistavo la pellicola fotografica a metri, mi preparavo, utilizzando i gusci di vecchi rullini, decine e decine di rullini pronti all’uso.
In quel periodo (anni ’70) non esistevano ancora le moderne macchine fotografiche digitali e tutte le fotografie si ottenevano dalla vecchia e cara pellicola (bianco-nero, colori e diapositive).
Con qualche sacrificio ho risparmiato e con ben 125.000 lire mi comprai una macchina semi professionale (che tuttora possiedo ed è perfettamente funzionante): la mitica Canon FTB!!!
La mia Canon mi seguiva ovunque andassi; ero sempre pronto a raccogliere immagini di persone, luoghi, oggetti e situazioni che il quotidiano mi faceva incontrare. Non passava giorno senza aver riempito qualche rullo di foto.
Lavoravo, come chimico, in una azienda di Sesto San Giovanni dove un collega e amico, anch’egli con una grande passione per la fotografia, mi convinse ad attrezzarmi con tutto l’occorrente per lo sviluppo e stampa delle foto che facevo: detto, fatto !!
Tra l’altro, il mio lavoro di chimico, mi permetteva di accedere, con una certa facilità ed economicità, a tutte quelle sostanze chimiche necessarie per preparare le varie soluzioni di sviluppo, fissaggio, ecc. di cui avevo bisogno.
Da quel momento in poi mi capitava spesso di trasformare il bagno di casa in una “completa” camera oscura in cui trascorrevo la notte (a volte sino all’alba) immerso da negativi, stampe appese ad asciugare e l’odore dei bagni di sviluppo.
Mia moglie non impazziva di gioia ma mi ha assecondato per anni.
Mio figlio Omar, come è facile da intuire, dalla sua nascita e sino ad una certa età, è stato il mio soggetto preferito: l’ho ripreso mentre dormiva, mangiava, faceva il bagno, giocava, ecc.
D’altra parte, come è possibile vedere dalla foto, era bello come il sole: carnagione bianca come il latte morbida e burrosa, capelli biondissimi ricchi di boccoli e, come dicono a Milano “bello paciarotto” (da piccolo è sempre stato “in carne” 4,2 Kg alla nascita); inoltre, quando era impegnato a fare qualche cosa, aveva quelle espressioni uniche: le sue.
Cosa centra tutto ciò con i sofficini? Il fatto è che riguardando quelle foto mi sono ricordato che Omar adorava mangiare i sofficini e i bastoncini di pesce, rigorosamente di "quella" famosa azienda.
Da piccolo era, come si dice, “una buona forchetta”; mangiava tanto e praticamente di tutto: era un vero piacere cucinare.
Col passare degli anni (purtroppo) il “piccolo” si è rovinato: questo no, questo non mi va, quest’altro non mi piace, ecc.
Ripensando a quei “bei tempi passati”, mi è venuta voglia di fare i sofficini, non quelli comperati, ma quelli preparati in casa!


Ingredienti (per 12 fagottini)
per l’impasto dei fagottini: 
250 g di farina tipo “0”;
250 ml di latte;
4 g di sale;
1 cucchiaino di olio EVO.
per il ripieno: 
100 g prosciutto cotto a fette un po’ spesse;
200 g di besciamella (*);
1 mozzarella (circa 125 g);
50 g di funghi sott’olio.
per la besciamella: 
500 ml di latte;
40 grammi di burro;
40 grammi di farina tipo “0”;
1 pizzico di noce moscata;
sale q.b.
per la panatura: 
130 g di albume d’uovo (circa 3 albumi);
2 cucchiai di latte intero;
pane grattugiato fine q.b.;
1 pizzico di sale.
per friggere: 
olio di semi d’arachide q.b. 

1 – Preparazione.
Prepariamo la besciamella. 
La ricetta classica della besciamella impone parti uguali, in peso, di farina e grasso, solitamente il burro. Questo deve essere in quantità sufficiente da ricoprire tutti i granuli di amido presenti, ma non deve essere eccessivo, altrimenti il grasso sale in superficie e la salsa risulterebbe poco appetitosa. 
Fate sciogliere il burro in una padella dai bordi alti. Quando il burro è completamente sciolto, se non è stato chiarificato comincerà a schiumare: è l’acqua che evapora.
È preferibile eliminare gran parte dell’acqua per evitare che contribuisca a formare il glutine e quindi dei grumi una volta aggiunta la farina.
Dopo circa un minuto a fuoco medio le bolle cominceranno a diminuire.
Aggiungete la farina, tutta insieme, e mescolate vigorosamente con una frusta da cucina, in modo da incorporare completamente la farina nel burro.
Continuate a mescolare e a cuocere sino a quando, dopo un paio di minuti, il composto cambierà consistenza e diverrà più fluido.
A questo punto potete abbassare il fuoco e continuare a cuocere per qualche altro minuto, in modo che la farina perda completamente il suo sapore “crudo”. Continuate a mescolare per suddividere i granuli di amido e ricoprirli completamente di grasso.
Dopo qualche minuto potete togliere dal fuoco e lasciar raffreddare un poco il composto.
Una besciamella perfetta non deve avere i grumi e questi si possono formare se non abbiamo mescolato bene nella fase iniziale e se aggiungiamo il latte caldo, perché gelificherebbe immediatamente la parte esterna di eventuali grumi di farina non separati impedendo all’acqua di penetrare all’interno. Aggiungiamo quindi latte freddo, o a temperatura ambiente, e tutto in una volta, mescolando rapidamente.
La farina, a causa della presenza di proteine e altre sostanze in più rispetto all’amido puro, ha una minore capacità di addensare rispetto all’amido puro, e raggiunge pienamente le sue capacità di addensare e gelificare solo a temperature prossime a quelle di ebollizione. Portate quindi all’ebollizione, continuando a mescolare.
A poco a poco la besciamella comincerà ad addensare. Una volta addensata la besciamella potete mettere il fuoco al minimo, coprire con un coperchio, e lasciare cuocere la salsa per qualche decina di minuti in modo da idratare completamente l’amido.
Il coperchio è importante per evitare che si formi una pellicola in superficie.
Salare a piacere e aromatizzate con un po’ di noce moscata. Se volete una salsa più liquida usate 30 grammi di farina e 30 grammi di burro. Per una salsa più addensata invece aumentate a 50 grammi, sempre con la corrispondente quantità di burro.
Prepariamo l’impasto dei fagottini. 
Versate il latte e il burro in un tegame, spegnete quando sta per bollire, aggiungere il sale la farina, mescolate bene; non importa se si formeranno dei grumi perché l’impasto va poi fatto intiepidire e lavorato ancora sulla spianatoia del tavolo.
Prepariamo il ripieno per la farcitura. 
Mentre l’impasto si raffredda, prepariamo il ripieno per la farcitura tagliando a dadini la mozzarella, il prosciutto, i funghi (privati dell’olio) e mettete il tutto in una bacinella; aggiungete tanta besciamella sino ad ottenere un composto cremoso ma abbastanza compatto.
Sicuramente avanzerà della besciamella che potrete conservare in frigorifero per 3-4 giorni e utilizzare per altre preparazioni.
Prepariamo i fagottini. 
Infarinare abbondantemente il piano da lavoro e lavorare un po’ l’impasto con le mani; stendete, con l’ausilio di un mattarello, una sfoglia spessa circa 2 mm.

Sequenza-1.

Utilizzando un coppa pasta (del diametro di 10 cm.) o, una comune tazza, ricavate dei dischi di pasta (1).
Farcire ogni singolo disco con un’abbondante cucchiaiata di farcitura (2) lasciando 1 dito abbondante di bordo. Chiudere a mezza luna il fagottino e sigillate premendo le estremità con le dita (3). Appoggiate il fagottino sul piano di lavoro (4) e premete nuovamente lungo i bordi per sigillare al meglio evitandone l’apertura durante la cottura.

Sequenza-2.

Dopo averli preparati tutti, preparate un piatto con l’albume d’uovo sbattuto con il latte ed il sale e un altro con abbondante pane grattugiato fine; passare i fagottini prima nell’albume sbattuto e poi nel pane grattugiato assicurandovi di farlo aderire bene alla superfice (5). 

2 – Cottura. 
Una volta pronti potrete cucinarli subito, friggendoli in abbondante olio caldo (6) o congelarli per tenerli pronti da poter utilizzare in qualunque momento.
I fagottini si possono cuocere anche in forno: ricoprite una leccarda del forno con un foglio di carta da forno; distribuite i fagottini ben distanziati; aggiungete un po’ d’olio (sarebbe meglio dosare l’olio con uno spruzzino che permette di usarne poco distribuendolo in modo uniforme); infornate, in forno preriscaldato a 200 °C, e cuocete per circa 20 min. o completa doratura. 

3 - Presentazione. 
I fagottini vanni serviti caldi accompagnati con della verdura di stagione o, più golosamente, con delle ottime patatine fritte !!


(*) Potete utilizzare della besciamella acquistato già pronta ma, considerato il fatto che farne un poco non è difficile e il risultato finale è decisamente migliore, conviene prepararla al momento.



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