giovedì 25 luglio 2013

Rugelach alla crema di cioccolato.

Il Rugelach è un dolce tipico della cultura Ebraica di origine Aschenazita.
I Rugelach tradizionali hanno la forma simile a quella di un croissant, fatto con pasta arrotolata intorno ad un ripieno. Alcune fonti ne attribuiscono la medesima origine Viennese, commemorativa della battaglia di Vienna del 1683; tuttavia, tale fatto rimane soltanto una leggenda metropolitana, in quanto il Rugelach e un suo ipotetico predecessore Kipfel (o Kipferl) sono antecedenti all'era moderna, mentre il Croissant come lo conosciamo oggi è stato introdotto soltanto nel XIX secolo.

Rugelach.

Fedele alle sue origini, il nome viene dallo Yiddish: il finale ach indica il plurale, mentre la particella el indica un diminutivo; la radice Rug del nome significa "rigirato" oppure "rivoltato", in riferimento alla forma di questi dolci. La traduzione finale può quindi essere "involtini dolci". Alternativamente, si può intendere la radice come Rugel che in ebraico significa "Reale" (riferito al gusto); tuttavia, tale ipotesi è in contrasto con l'equivalente Yiddish della parola "reale" stessa, ovvero "keniglich".

Rugelach.

I Rugelach sono preparati con una pasta di panna acida (ricetta tradizionale) o, alternativamente, di formaggio cremoso (più recente, probabilmente introdotto da Ebrei Americani); esistono anche versioni prive di derivati del latte, tale da far sì che il dolce possa esser consumato insieme o dopo un pasto di carne e rispettare le regole kosher di tradizione Ebraica. Il ripieno può variare: uvetta, cioccolato, nocciole, marzapane, cannella o frutta candita. 
Unica difficoltà da segnalare è la lavorazione dell'impasto, che potrebbe risultare molto morbido (non va aggiunta farina).
Per risolvere il problema, occorre far riposare il composto in frigorifero diverse ore (deve rassodarsi) e tirare l'impasto con il mattarello dopo averlo ben infarinato.
Parte della tradizione popolare Ebraica, si consumano in ogni periodo dell'anno, in ogni giorno della settimana, incluso il Sabato.