La passione

Ho avuto la grande fortuna di nascere in una famiglia che racchiudeva in se due tra le più belle, interessanti e variegate tradizioni culinarie: quella Pugliese e quell’Emiliana.
Infatti, mia madre, di origine Pugliese, portava con sé un bagaglio di sapori, odori, colori di una terra del sud che, proprio per la sua disposizione geografica e storia, raccoglie e trasforma i prodotti della natura in piatti che ben rappresentano il sole, il mare e il duro lavoro dei campi.
Mio padre nasceva a Ferrara, una bellissima cittadina medioevale ricca di storia, arte e cultura, perfettamente integrata in un territorio di tradizioni culinarie dai contenuti ampiamente riconosciuti a livello internazionale: l’Emilia.
Il tipo di cucina, nata da questo matrimonio, inevitabilmente mediava le due radici; per esempio, un giorno si pranzava con le tagliatelle con il ragù alla bolognese mentre il giorno successivo, a tavola ci aspettavano le orecchiette con la cima di rapa.
La mia passione per la cucina arriva da molto lontano e, tra i principali motivi, vi era che, durante l’adolescenza, avevo sempre molta "fame", non mi accontentavo mai di quello che trovavo a tavola e andavo continuamente alla ricerca di qualche cosa in più.
Un altro motivo, forse il più importante, che mi ha portato ad amare il cibo e la cucina, credo sia l’avere un carattere con un’enorme curiosità per tutto ciò che mi circondava: cose, persone, situazioni del passato e del presente proiettate verso il futuro.
Questa sfaccettatura caratteriale è stata e sarà sempre il filo conduttore di tutte le mie scelte, giuste o sbagliate, personali o lavorative fatte e che, sicuramente, continuerò a fare, per il resto della mia vita.
Ho sempre osservato molto attentamente mia madre alle prese con i fornelli.
Ascoltavo con molta attenzione quando mio padre parlava, raccontava, di ciò che trovava sulla tavola per pranzo e cena.
Per un lungo periodo, avevo 10-11 anni, venne a vivere con noi, la nonna (la madre di mia madre); ero stupefatto nel guardare la velocità di quelle piccole mani rugose nel preparare le orecchiette che sembravano fatte con una macchina: tutte piccole e uguali; mani abituate da sempre a impastare, lavorare il pane, la pasta per tutta la famiglia.
Ogni tanto mi portava con sé nei campi attorno alla casa dove abitavamo (campi che, come nella canzone di Celentano, hanno lasciato il posto al cemento); si cercavano le erbe selvatiche che avrebbe usato nella minestra o per preparare una gustosa insalata.
Nonostante gli anni, molte di quelle immagini, sensazioni sono rimaste vive nella mia mente (mia nonna, purtroppo scomparsa nel 1979), hanno contribuito molto nel foraggiare la mia passione nella cucina.
Per oltre venti anni, a causa del mio lavoro, ho girato in lungo e in largo per l’Italia e, buona parte dell’Europa.
In ogni città, provincia o regione, ero continuamente alla ricerca dei luoghi, trattorie, ristoranti o bettole dove poter gustare i prodotti o i piatti tipici della zona.
Mi ricordo, che avevo un’agendina dove annotavo i posti in cui ero stato, segnando indirizzi, numeri di telefono, i piatti che avevo provato e, quando trovavo qualche cuoco “in buona”, le ricette.
Il mio matrimonio è durato solo 12 anni e, in quegli  anni, dato che mia moglie non amava molto la cucina, nella suddivisione dei compiti famigliari, io avevo, tra l’altro, scelto di cucinare; inizia  così la mia carriera di “cuoco” che dura tuttora.
Nel corso degli anni ho continuato a coltivare questa passione cercando, leggendo, studiando e provando ingredienti e piatti che stimolavano la mia curiosità; infatti, un piatto, un ingrediente, cattura la mia attenzione solo e unicamente se riesco a percepirne il sapore o l’aroma già leggendo la ricetta.
Con il dilagare di Internet, questa mia continua ricerca è stata di molto agevolata; prima ero costretto ad acquistare libri e riviste specializzate.
Ora con qualche ora al computer, ottengo lo stesso risultato di una settimana di libri e riviste.
A un certo punto mi sono domandato se poteva essere utile o interessante condividere questa passione maturata negli anni con altre persone, che non fossero i miei parenti, mio figlio o qualche amico.
Ecco il perché di questo Blog.

3 commenti:

  1. Ciao Orsobruno, cosa scrivere per non essere banale e scontata?
    Ottimo Blog!!!!! Si evince la passione che trasmetti nei tuoi piatti.
    Grazie

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  2. Ho dimenticato, mi hai fatto venire voglia di cucinare :) Arigrazie :)

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    1. Troppo buona!! Comunque ti ringrazio, fa sempre molto piacere scoprire che lo spirito di questa cosa, iniziata quasi per gioco, è stato capito e condiviso da altri. Devo ringraziare Omar, mio figlio, per avermi spinto in questa avventura, pensata per molto tempo ma sempre rimandata.
      Se ti è venuta voglia di cucinare, continua; cucinare (non solo per nutrirmi) mi aiuta a pensare, decidere, scegliere e spesso superare momenti un po difficili.
      Grazie 1000 a te.

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