Il cece è una pianta erbacea della
famiglia delle Fabaceae. I semi di questa pianta sono i ceci, legumi ampiamente usati nell'alimentazione umana che rappresentano
un'ottima fonte proteica.
La pianta presenta fusto peloso con altezza variabile tra 20 e 50 cm. Le foglie sono opposte, composte da foglioline dentate; i fiori sono solitari ascellari, bianchi, rosei o rossi; i semi, contenuti in numero di 2-3 nei baccelli, sono commestibili. Le radici della pianta possono penetrare nel terreno fino a 2 metri, e questo le consente di sopravvivere con pochissima acqua.
Il nome deriva dal latino cicer. È noto che il cognome di Cicerone discendeva da un suo antenato che aveva una caratteristica verruca a forma di cece sul naso.
Il nome specifico arietinum si riferisce invece alla somiglianza che hanno i semi con il profilo della testa di un ariete.
Il cece coltivato deriva da forme selvatiche del genere Cicer, probabilmente da Cicer reticulatum. Le specie selvatiche si sono originate probabilmente in Turchia, mentre le prime testimonianze archeologiche della coltivazione del cece risalgono all'età del bronzo e sono state rinvenute in Iraq; i ceci si diffusero in tutto il mondo antico: antico Egitto, Grecia antica, Impero romano.
I ceci, semi del Cicer arietinum, sono tra i legumi più coltivati al mondo; infatti il cece è la terza leguminosa per produzione mondiale, dopo la soia e il fagiolo; la coltivazione avviene principalmente in India e Pakistan.
Due sono le varietà principali, una occidentale dalla forma più grande e dal colore beige/giallognolo ed una orientale dal diametro più piccolo e dal colore tendente al rossastro.
In Italia la coltivazione non è molto diffusa a causa delle basse rese e della scarsa richiesta; viene consumato principalmente nelle regioni meridionali insieme con la pasta e in Liguria, dove piatti tipici a base di ceci sono la farinata e la panissa.
La semina dei ceci avviene normalmente in primavera mentre la raccolta avviene durante l'estate, nel periodo compreso tra giugno e settembre.
I ceci sono composti per il 10,6% da acqua, per il 19,3% da proteine, il 17,5% da fibre alimentari, il 2% da ceneri, il 6% da grassi e da carboidrati; questi invece i minerali presenti: potassio, calcio, fosforo e magnesio i più abbondanti seguiti da sodio, ferro, zinco, rame, manganese e selenio.
Sul fronte delle vitamine segnaliamo le vitamine B1, B2, B3, B5, e B6, folati, vitamina C, K e J ed in ultimo la vitamina E.
Discreta la presenza di aminoacidi tra cui i più abbondanti sono acido aspartico, acido glutammico, leucina, lisina, fenilalanina, arginina, serina, valina ed isoleucina.
Una ricerca apparsa sulla rivista Annals of Nutrition and Metabolism descrive le proprietà che i ceci hanno di abbassare i livelli di "colesterolo cattivo" nel sangue e di conseguenza il ruolo protettivo che i ceci svolgono nei confronti del cuore. Le motivazioni di questi effetti benefici dei ceci sono da ricondursi alla buona presenza in questi legumi di magnesio e di folato; quest'ultimo infatti sembra avere la proprietà di abbassare i livelli di un aminoacido che, quando presente in quantità eccessiva nel sangue, aumenta la possibilità di infarto e di ictus. Il nome di questo aminoacido è omocisteina.
L'abbondanza di magnesio nei ceci invece, apporta benefici alla circolazione sanguigna ed all'apporto di sostanze nutritive all'organismo mentre la sua scarsa presenza è messa in relazione con un aumento di rischio di infarto.
I ceci contengono anche acidi grassi insaturi, meglio conosciuti col nome di Omega 3, che, oltre a prevenire gli stati di depressione hanno la proprietà di abbassare i trigliceridi e soprattutto sono in grado di apportare benefici al ritmo cardiaco evitando così l'insorgere di aritmie al cuore.
Degna di nota la presenza nei ceci di fibre alimentari in quanto hanno la proprietà di regolare le funzioni del nostro intestino ed allo stesso tempo contribuiscono a mantenere equilibrati i livelli di glucosio nel sangue.
Ogni 100 grammi di ceci si ha un apporto calorico pari a 320 calorie.
I ceci non contengono glutine e si rivelano quindi un alimento particolarmente indicato per tutte quelle persone con problemi di intolleranza al glutine.
Una diceria popolare si avvale dei ceci come esempio di qualcosa di scomodo, di penitenza; molti di voi avranno udito qualche volta le frase " in ginocchio sui ceci ". Molti decenni fa infatti, i maestri elementari, erano soliti punire gli alunni più irrequieti mettendoli in ginocchio sui ceci.
Prima di acquistare i ceci è sempre meglio controllare la data di essicazione; oltre ad un periodo di ammollo più lungo i ceci vecchi perdono anche alcune loro proprietà, inoltre è sempre meglio consumare ceci che non siano più vecchi di un anno.
I ceci contengono molta cellulosa e quindi possono dare qualche fastidio a chi soffre di colite.
Anticamente ai ceci venivano attribuite proprietà afrodisiache.
Quando si acquistano ceci secchi bisognerebbe stare sempre attenti alla data di essiccazione; più i ceci sono vecchi più è difficile portarli alla cottura ideale. I ceci andrebbero quindi sempre consumati entro un anno dalla loro essiccazione, anche per non perderne le preziose proprietà.
Prima della cottura i ceci vanno messi in ammollo in acqua con un cucchiaio di farina e un cucchiaino di bicarbonato; in questo modo diventano più digeribili e cuociono più in fretta. L’acqua di ammollo va ovviamente buttata e i ceci lavati prima della cottura.
Il baccalà (o merluzzo sotto sale) è un prodotto che consumo spesso essenzialmente per due motivi: perché si presta a numerosissime preparazioni e, motivo non meno importante, il costo contenuto.
Nel supermercato di zona trovo i ritagli di baccalà (la parte che resta dalla selezione del filetto) ad un prezzo decisamente interessante: 9,90 €/kg.
Queste parti vanno benissimo in molte preparazioni (frittelle, polpette, frittura con pastella, ecc.) in cui l’utilizzo del filetto risulta eccessivo.
Ingredienti (per 4 persone)
600 g di baccalà dissalato;
50 g di farina bianca tipo “0”;
300 g di ceci lessati in scatola;
600 ml di latte;
1 spicchio d’aglio;
2 rametti di prezzemolo;
2 cucchiai di olio EVO;
1 pizzico di peperoncino in polvere;
olio di semi d’arachide per friggere q.b.;
sale q.b.
1 – Preparazione.
Iniziate dissalando il baccalà; mettetelo in acqua fredda per circa 24 ore avendo cura di cambiare l’acqua almeno 3-4 volte; l’ultimo ammollo fatelo con il latte che oltre ad ammorbidire il pesce lo addolcirà. Se usate il baccalà già ammollato lasciatelo per un'ora in ammollo nel latte. Trascorso il tempo indicato scolate il baccalà, tamponatelo con della carta assorbente, spellatelo e spinatelo (per facilitare questa operazione immergete il pesce per qualche minuto in acqua calda).
Infarinate da entrambi i lati i pezzi di baccalà scrollando l’eccesso di farina.
Preparate un trito fine con l’aglio e il prezzemolo.
Scolate i ceci e sciacquateli per eliminare il liquido di conservazione.
2 – Cottura.
In una padella scaldate l’olio EVO e rosolate per 1 minuto il trito di aglio e prezzemolo, aggiungete i ceci, insaporite con il sale e il peperoncino, aggiungete ½ bicchiere d’acqua calda e cuocete per 10-15 min. (o sino a quando il liquido sarà completamente assorbito.
In una seconda padella scaldate l’olio di semi e friggete i pezzi di baccalà, da entrambi i lati, per una decina di minuti.
Adagiate il baccalà su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
3 - Presentazione.
In un piatto da portata, adagiate i pezzi di baccalà, contornateli con i ceci saporiti e servite con un pizzico di prezzemolo tritato e, se piace, una spolverata di pepe nero macinato fresco.
La pianta presenta fusto peloso con altezza variabile tra 20 e 50 cm. Le foglie sono opposte, composte da foglioline dentate; i fiori sono solitari ascellari, bianchi, rosei o rossi; i semi, contenuti in numero di 2-3 nei baccelli, sono commestibili. Le radici della pianta possono penetrare nel terreno fino a 2 metri, e questo le consente di sopravvivere con pochissima acqua.
Il nome deriva dal latino cicer. È noto che il cognome di Cicerone discendeva da un suo antenato che aveva una caratteristica verruca a forma di cece sul naso.
Il nome specifico arietinum si riferisce invece alla somiglianza che hanno i semi con il profilo della testa di un ariete.
Il cece coltivato deriva da forme selvatiche del genere Cicer, probabilmente da Cicer reticulatum. Le specie selvatiche si sono originate probabilmente in Turchia, mentre le prime testimonianze archeologiche della coltivazione del cece risalgono all'età del bronzo e sono state rinvenute in Iraq; i ceci si diffusero in tutto il mondo antico: antico Egitto, Grecia antica, Impero romano.
I ceci, semi del Cicer arietinum, sono tra i legumi più coltivati al mondo; infatti il cece è la terza leguminosa per produzione mondiale, dopo la soia e il fagiolo; la coltivazione avviene principalmente in India e Pakistan.
Due sono le varietà principali, una occidentale dalla forma più grande e dal colore beige/giallognolo ed una orientale dal diametro più piccolo e dal colore tendente al rossastro.
In Italia la coltivazione non è molto diffusa a causa delle basse rese e della scarsa richiesta; viene consumato principalmente nelle regioni meridionali insieme con la pasta e in Liguria, dove piatti tipici a base di ceci sono la farinata e la panissa.
La semina dei ceci avviene normalmente in primavera mentre la raccolta avviene durante l'estate, nel periodo compreso tra giugno e settembre.
I ceci sono composti per il 10,6% da acqua, per il 19,3% da proteine, il 17,5% da fibre alimentari, il 2% da ceneri, il 6% da grassi e da carboidrati; questi invece i minerali presenti: potassio, calcio, fosforo e magnesio i più abbondanti seguiti da sodio, ferro, zinco, rame, manganese e selenio.
Sul fronte delle vitamine segnaliamo le vitamine B1, B2, B3, B5, e B6, folati, vitamina C, K e J ed in ultimo la vitamina E.
Discreta la presenza di aminoacidi tra cui i più abbondanti sono acido aspartico, acido glutammico, leucina, lisina, fenilalanina, arginina, serina, valina ed isoleucina.
Una ricerca apparsa sulla rivista Annals of Nutrition and Metabolism descrive le proprietà che i ceci hanno di abbassare i livelli di "colesterolo cattivo" nel sangue e di conseguenza il ruolo protettivo che i ceci svolgono nei confronti del cuore. Le motivazioni di questi effetti benefici dei ceci sono da ricondursi alla buona presenza in questi legumi di magnesio e di folato; quest'ultimo infatti sembra avere la proprietà di abbassare i livelli di un aminoacido che, quando presente in quantità eccessiva nel sangue, aumenta la possibilità di infarto e di ictus. Il nome di questo aminoacido è omocisteina.
L'abbondanza di magnesio nei ceci invece, apporta benefici alla circolazione sanguigna ed all'apporto di sostanze nutritive all'organismo mentre la sua scarsa presenza è messa in relazione con un aumento di rischio di infarto.
I ceci contengono anche acidi grassi insaturi, meglio conosciuti col nome di Omega 3, che, oltre a prevenire gli stati di depressione hanno la proprietà di abbassare i trigliceridi e soprattutto sono in grado di apportare benefici al ritmo cardiaco evitando così l'insorgere di aritmie al cuore.
Degna di nota la presenza nei ceci di fibre alimentari in quanto hanno la proprietà di regolare le funzioni del nostro intestino ed allo stesso tempo contribuiscono a mantenere equilibrati i livelli di glucosio nel sangue.
Ogni 100 grammi di ceci si ha un apporto calorico pari a 320 calorie.
I ceci non contengono glutine e si rivelano quindi un alimento particolarmente indicato per tutte quelle persone con problemi di intolleranza al glutine.
Una diceria popolare si avvale dei ceci come esempio di qualcosa di scomodo, di penitenza; molti di voi avranno udito qualche volta le frase " in ginocchio sui ceci ". Molti decenni fa infatti, i maestri elementari, erano soliti punire gli alunni più irrequieti mettendoli in ginocchio sui ceci.
Prima di acquistare i ceci è sempre meglio controllare la data di essicazione; oltre ad un periodo di ammollo più lungo i ceci vecchi perdono anche alcune loro proprietà, inoltre è sempre meglio consumare ceci che non siano più vecchi di un anno.
I ceci contengono molta cellulosa e quindi possono dare qualche fastidio a chi soffre di colite.
Anticamente ai ceci venivano attribuite proprietà afrodisiache.
Quando si acquistano ceci secchi bisognerebbe stare sempre attenti alla data di essiccazione; più i ceci sono vecchi più è difficile portarli alla cottura ideale. I ceci andrebbero quindi sempre consumati entro un anno dalla loro essiccazione, anche per non perderne le preziose proprietà.
Prima della cottura i ceci vanno messi in ammollo in acqua con un cucchiaio di farina e un cucchiaino di bicarbonato; in questo modo diventano più digeribili e cuociono più in fretta. L’acqua di ammollo va ovviamente buttata e i ceci lavati prima della cottura.
Il baccalà (o merluzzo sotto sale) è un prodotto che consumo spesso essenzialmente per due motivi: perché si presta a numerosissime preparazioni e, motivo non meno importante, il costo contenuto.
Nel supermercato di zona trovo i ritagli di baccalà (la parte che resta dalla selezione del filetto) ad un prezzo decisamente interessante: 9,90 €/kg.
Queste parti vanno benissimo in molte preparazioni (frittelle, polpette, frittura con pastella, ecc.) in cui l’utilizzo del filetto risulta eccessivo.
Ingredienti (per 4 persone)
600 g di baccalà dissalato;
50 g di farina bianca tipo “0”;
300 g di ceci lessati in scatola;
600 ml di latte;
1 spicchio d’aglio;
2 rametti di prezzemolo;
2 cucchiai di olio EVO;
1 pizzico di peperoncino in polvere;
olio di semi d’arachide per friggere q.b.;
sale q.b.
1 – Preparazione.
Iniziate dissalando il baccalà; mettetelo in acqua fredda per circa 24 ore avendo cura di cambiare l’acqua almeno 3-4 volte; l’ultimo ammollo fatelo con il latte che oltre ad ammorbidire il pesce lo addolcirà. Se usate il baccalà già ammollato lasciatelo per un'ora in ammollo nel latte. Trascorso il tempo indicato scolate il baccalà, tamponatelo con della carta assorbente, spellatelo e spinatelo (per facilitare questa operazione immergete il pesce per qualche minuto in acqua calda).
Infarinate da entrambi i lati i pezzi di baccalà scrollando l’eccesso di farina.
Preparate un trito fine con l’aglio e il prezzemolo.
Scolate i ceci e sciacquateli per eliminare il liquido di conservazione.
2 – Cottura.
In una padella scaldate l’olio EVO e rosolate per 1 minuto il trito di aglio e prezzemolo, aggiungete i ceci, insaporite con il sale e il peperoncino, aggiungete ½ bicchiere d’acqua calda e cuocete per 10-15 min. (o sino a quando il liquido sarà completamente assorbito.
In una seconda padella scaldate l’olio di semi e friggete i pezzi di baccalà, da entrambi i lati, per una decina di minuti.
Adagiate il baccalà su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
3 - Presentazione.
In un piatto da portata, adagiate i pezzi di baccalà, contornateli con i ceci saporiti e servite con un pizzico di prezzemolo tritato e, se piace, una spolverata di pepe nero macinato fresco.
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