lunedì 24 ottobre 2016

Confettura di zucca con pera e zenzero, rivisitata.

Halloween è una festività anglosassone celebrata la notte del 31 ottobre. Trae le sue origini da ricorrenze celtiche e ha assunto negli Stati Uniti le forme accentuatamente macabre e commerciali con cui oggi la conosciamo.


L'usanza si è poi diffusa anche in altri Paesi del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del trick-or-treat (dolcetto o scherzetto).
Caratteristica della festa è la simbologia legata alla morte e all'occulto, di cui è tipico il simbolo della zucca intagliata, derivato dal personaggio di Jack-o'-lantern.
La storia di Halloween risale a tempi remoti.
Lo storico Nicholas Rogers, ricercando le origini di Halloween, nota che mentre alcuni studiosi hanno rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona (dea dei frutti e dei semi) o nella festa dei morti chiamata Parentalia. Halloween viene più tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin. Il nome della festività, mantenuto storicamente dai Gaeli e dai Celti nell'arcipelago britannico, deriva dall'antico irlandese e significa approssimativamente "fine dell'estate".
La tesi della derivazione di Halloween da Samhain fu sostenuta da due celebri studiosi di fine Ottocento, Rhŷs e Frazer: secondo il calendario celtico in uso 2000 anni fa tra i popoli dell'Inghilterra, dell'Irlanda e della Francia settentrionale, l'anno nuovo iniziava il 31 ottobre.


Nell'840, sotto papa Gregorio IV, la Chiesa cattolica istituì ufficialmente la festa di Ognissanti per il 1º novembre: probabilmente questa scelta era intesa a creare una continuità col passato, sovrapponendo la nuova festività cristiana a quella più antica. A conferma, Frazer osserva che, in precedenza, Ognissanti era già festeggiato in Inghilterra il 1º novembre. Questa tesi ha avuto amplissima diffusione (per esempio è data per certa dall'Encyclopaedia Britannica).
Tuttavia lo storico Hutton l'ha messa in discussione, osservando come Ognissanti venisse celebrato da vari secoli prima di divenire festa di precetto, in date discordanti nei vari Paesi: la più diffusa era il 13 maggio, in Irlanda (paese di cultura celtica) era il 20 aprile, mentre il 1º novembre era una data diffusa in Inghilterra e Germania (paesi di cultura germanica).
Secondo l'Oxford Dictionary of English folklore: «Certamente Samhain era un tempo per raduni festivi e nei testi medievali irlandesi e in quelli più tardi del folclore irlandese, gallese e scozzese gli incontri soprannaturali avvengono in questo giorno, anche se non c'è evidenza che fosse connesso con la morte in epoca precristiana, o che si tenessero cerimonie religiose pagane.» L'associazione centrale col tema della morte sembra affermarsi in un periodo successivo, e appare evidente nella più recente evoluzione anglosassone della festa con le sue maschere macabre.


Dopo che il protestantesimo ebbe interrotto la tradizione di Ognissanti, in ambito anglosassone si continuò a celebrare Halloween come festa laica. Negli USA, a partire dalla metà dell'Ottocento, la festa si diffuse (specialmente a causa dell'immigrazione irlandese) fino a diventare, nel secolo scorso, una delle principali festività statunitensi.
Negli ultimi anni la festività di Halloween ha assunto carattere consumistico, con un oscuramento progressivo dei significati originari. Festeggiamenti che durano interi weekend sono ormai tipici in tutti gli Stati di influenza anglofona. Così in USA, Irlanda, Australia e Regno Unito, Halloween viene festeggiato come una "festa del costume", dove party in maschera e festeggiamenti tematici superano il tipico valore tradizionale del "dolcetto o scherzetto", per dar vita a una nuova tradizione di divertimento, tipica di una gioventù cresciuta.
La parola Halloween rappresenta una variante scozzese del nome completo All Hallows' Eve, cioè la vigilia di Ognissanti (in inglese arcaico All Hallows' Day, moderno All Saints' Day). Sebbene il sintagma All Hallows si ritrovi in inglese antico (ealra hālgena mæssedæg, giorno della messa di tutti i santi), All Hallows' Eve non è attestato fino al 1556.
Lo sviluppo di oggetti e simboli associati a Halloween si è andato formando col passare del tempo. Ad esempio l'uso di intagliare zucche con espressioni spaventose o grottesche risale alla tradizione di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. La rapa è stata usata tradizionalmente a Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande, facilitando il lavoro di intaglio. La tradizione americana di intagliare zucche risale al 1837 ed era originariamente associata con il tempo del raccolto in generale, mentre fu associata specificamente a Halloween verso la seconda metà del Novecento.


Il simbolismo di Halloween deriva da varie fonti, inclusi costumi nazionali, opere letterarie gotiche e horror (come i romanzi Frankenstein, Dracula e Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde) e film classici dell'orrore (come Frankenstein, La mummia, L'esorcista e Shining). Tra le primissime opere su Halloween si ritrovano quelle del poeta scozzese John Mayne, che nel 1780 annotò sia gli scherzi di Halloween in What fearfu' pranks ensue!, sia quanto di soprannaturale era associato con quella notte in Bogies (Fantasmi), influenzando la poesia Halloween dello scrittore Robert Burns. Prevalgono anche elementi della stagione autunnale, come le zucche, le bucce del grano e gli spaventapasseri. Le case spesso sono decorate con questi simboli nel periodo di Halloween.
Il simbolismo di Halloween include anche temi come la morte, il male, l'occulto o i mostri. Nero, viola e arancione sono i colori tradizionali di questa festa.
È un'usanza di Halloween che i bambini vadano mascherati di casa in casa, chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?". La parola "scherzetto" è la traduzione dall'inglese trick, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà, se non viene dato alcun dolcetto (treat). Trick or treat (dolcetto o scherzetto) in realtà significa anche "sacrificio o maledizione". Esiste una filastrocca inglese insegnata ai bambini delle elementari su questa usanza.


La pratica di mascherarsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell'elemosina, quando la gente povera andava porta a porta a Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per le anime dei morti si rinvengano anche in Sud Italia. Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di «lagnarsi come un mendicante a Hallowmas [Halloween]».
Per molte confessioni cristiane le origini di Halloween sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo, e quindi considerano la festa come una via di influsso dell'occulto nella vita delle persone. L'enfasi di Halloween è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, sulla stregoneria, sulla violenza, sui demoni e sul male. I bambini ne sarebbero negativamente influenzati. In risposta alla crescente popolarità della festa, alcuni fondamentalisti e alcune chiese evangeliche conservatrici sono ricorsi a opuscoli e brevi fumetti per trasformare Halloween in un'opportunità di evangelizzazione. In generale però il mondo cristiano è contrario alla festa di Halloween, ritenendo che il paganesimo, l'occulto, le pratiche e i fenomeni culturali connessi siano incompatibili con la fede cristiana.


Nella Chiesa Anglicana alcune diocesi hanno scelto di enfatizzare le tradizioni cristiane del giorno di Ognissanti, mentre alcune Chiese protestanti celebrano la festività come Giorno della Riforma, in memoria celebrativa della Riforma Protestante. Altre Chiese protestanti sono contrarie a Halloween come festa di carattere neopagano, la cui origine risale ai popoli celtici. Per gli evangelici «in questo giorno si spera che il misterioso, il diabolico e l'occulto convivano con gli umani. In più il 31 ottobre è l'inizio del nuovo anno secondo il calendario delle streghe». Il World Book Enciclopedia afferma che essa rappresenta l'inizio di tutto ciò che è cold, dark and dead: freddo, buio e morto. Alcuni cristiani, in modo particolare discendenti dei popoli celti, da cui ha origine Halloween, non ascrivono a essa un significato negativo, vedendola come una festa puramente secolare dedicata al celebrare "fantasmi immaginari" e a ricevere dolci. Per questi cristiani, Halloween non costituisce una minaccia per la vita spirituale dei bambini: gli insegnamenti sulla morte e la mortalità, e le credenze degli antenati celti possono essere una lezione di vita valida e una parte dell'eredità culturale dei loro parrocchiani. Nella Chiesa Cattolica degli Stati Uniti c'è chi ritiene che Halloween abbia delle connessioni col Cristianesimo.
Padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi cattolica di Roma, ha affermato che «festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona». L'Arcidiocesi di Boston ha organizzato Saint Fest (Festa Santa) per ricondurre Halloween alle sue radici cristiane come celebrazione della notte prima di Ognissanti o All Hallows Eve.
Il neopaganesimo celtico considera questo periodo come un tempo sacro. È comunque da precisare che Halloween si configura in maniera diversa dall'originale festività pagana celtica di Samhain, che i neopagani continuano a celebrare nella sua forma originaria.
Nel celebrare la commemorazione dei defunti, una tradizione vuole che i primi Cristiani, vagabondassero per i villaggi chiedendo un dolce chiamato “pane d'anima”, più dolci ricevevano e maggiori erano le preghiere rivolte ai defunti del donatore. Una tradizione decisamente analoga a quella degli antichi druidi e sacerdoti pagani dell'Europa pre-cristiana.

Io non osservo molto questa festività, essenzialmente per il fatto che è una ricorrenza che, come anticipato, ha origini anglosassoni ma, in particolare, perché a partire degli anni ’90 ha via via perso il suo significato originale configurandosi, sempre di più, come una festa modaiola a contenuti spiccatamente commerciali.
Da qualche tempo però sto proponendo alcune ricette che hanno come ingrediente base la zucca (simbolo principe di Halloween), come, ad esempio, gli “Gnocchi di zucca con speck, noci e mela” o la “Confettura di zucca con pera e zenzero”; in particolare, ho ripreso, la ricetta della confettura di zucca, rifacendola cambiando tipo di zucca, di pera e aumentando leggermente il contenuto di zenzero che io adoro.
Come dicevo nel post, la zucca utilizzata, in quel periodo (circa metà di settembre), non era tra le migliori; infatti, il periodo ottimale per questo “magnifico” vegetale è quello compreso tra ottobre e novembre.
Sebbene il mio sia un giudizio “un po’ di parte”, devo dire che il risultato è stato al di sopra delle aspettative!!


Ingredienti (per 5-6 vasetti da 230-250 ml).
800 g di zucca (tipo mantovana-delica) tagliata a dadini;
500 g di pere Kaiser tagliate a dadini;
500 g di zucchero di canna;
Succo e buccia di 2 limoni non trattati;
100 ml di Brandy;
40-50 g di zenzero fresco;
½ busta di Fruttapec 2:1 (a).

1 – Preparazione.
Lavate la zucca ed eliminate, con un coltello affilato, facendo attenzione alle mani, la spessa buccia, tutti i semi e i filamenti interni.
Tagliate la polpa, così ottenuta, prima a fettine non troppo spesse (0,5-1 cm max.), poi a striscioline ed in fine a cubetti.
In passato mi è capitato di tagliarmi pulendo una zucca e quindi, anche se potrà apparire superfluo, consiglio la visione del seguente breve video che riporta consigli utili di come pulire una zucca.

Eliminate buccia e torsolo alle pere e tagliatele anch’esse a cubetti, più o meno, della stessa dimensione di quelli di zucca.
Pelate lo zenzero e grattugiate tutta la polpa; in alternativa potere, con un piccolo mixer, frullarla finemente.
Grattugiate la buccia dei limoni (solo la parte gialla) e spremetene il succo.
Mettete, in una pentola in acciaio, la zucca, le pere, buccia e succo dei limoni, lo zenzero e lo zucchero di canna (tenetene da parte 2 cucchiai); mescolate bene, coprite e lasciate riposare per 8-12 ore in un luogo fresco (va bene anche il frigorifero).

2 – Cottura.
Trascorso il tempo, mettete sul fuoco la pentola, portate ad ebollizione e fate cuocere, a fuoco moderato, per 40-50 minuti mescolando ogni tanto e schiumando se necessario.
Nel frattempo, dopo aver lavato bene e asciugato i vasetti, con i relativi tappi, mettete in forno solo i vasetti (i tappi a temperatura alta si rovinerebbero) e portate a 150 °C. Raggiunta la temperatura, lasciare nel forno i vasetti per 20-30 min.
Riducete la temperatura del forno a 90-100 °C; raggiunta la temperatura, introducete nel forno anche i tappi e lasciate il tutto al suo interno sino al loro utilizzo.
Dopo 20-30 minuti di cottura, aggiungete la pectina (Fruttapec) che avrete mescolato con lo zucchero tenuto da parte e fate cuocere per altri 10-15 minuti controllando ogni tanto la consistenza della vostra confettura con la prova “del piattino” (b).
Ottenuta la consistenza desiderata riempite con la confettura bollente i vasetti, ben caldi, sino a 1-1,5 cm dal bordo; chiudete con il tappo, capovolgete i vasetti e lasciate raffreddare a temperatura ambiente in modo che si ottenga il sottovuoto (c)..
Nel caso che qualche vasetto non risulti sottovuoto, porli in frigorifero e consumare la confettura nell’arco di qualche giorno.

3 - Presentazione.
I vasetti correttamente preparati vanno conservati, sempre capovolti, in dispensa e hanno una durata di qualche mese (sino ad 1 anno in funzione del contenuto di zucchero).
Una volta aperti, i vasetti vanno riposti in frigorifero sempre capovolti, e la confettura va consumata nell’arco di una settimana.
Questa confettura è ottima spalmata su crostini di pane o in accompagnamento con formaggi stagionati.


(a) La quantità di addensante a base di pectina (per esempio Fruttapec della Cameo) è molto soggettivo: più pectina si usa, più la confettura risulterà soda e compatta; personalmente io preferisco che la confettura resti abbastanza morbida e spalmabile.
(b) La prova del piattino consiste nel versare un cucchiaino di confettura sul piattino, lasciare raffreddare e inclinare il piattino; se la confettura non scivola via, è pronta.
(c) Quando i vasetti si saranno raffreddati, se in sottovuoto si sarà formato correttamente, premendo al centro del tappo deve rimanere un avvallamento e non fare più clic-clac.

Riepilogo costi-Kcal.


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