domenica 2 ottobre 2016

Cheesecake al kiwi.

Il kiwi o kivi è una bacca commestibile prodotta da numerose specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae.

Kiwi verde.

Le due principali qualità di questo frutto sono: verde e gold. Il primo è il più diffuso, ha la buccia marrone scuro con pilucchi e la polpa verde brillante, semi piccoli e neri disposti a raggiera intorno al centro del frutto, la forma è simile ad un uovo o ad una piccola patata. La varietà gold ha forma più allungata la polpa è gialla e non ha pilucchi sulla buccia. Esistono anche altre varietà, ma sono poco diffuse, come ad esempio il kiwi con la polpa rossa e la buccia color mattone.
Questo frutto ha un sapore acidulo, ma gustoso e rinfrescante; lo si può mangiare tagliandolo a metà e scavandolo con un cucchiaino, come un gelato, oppure a fette sottili con l'aggiunta di zucchero, se si preferisce, per addolcirlo un po'. È ottimo anche con la macedonia o sugli spiedini di frutta.

Kiwi gold.

La pianta da cui deriva il frutto è l'Actinidia deliciosa, sebbene numerose tipologie di questo frutto siano prodotte da altre coltivazioni o da altre specie di piante come l'Actinidia kolomikta o l'Actinidia arguta ed Actinidia chinensis.
La pianta è originaria della Cina meridionale, dove si coltivava circa 700 anni fa per il suo frutto che era considerato una prelibatezza per gli imperatori cinesi e il suo uso era anche ornamentale.
All'inizio dell'Ottocento, arrivò in Inghilterra e, nel Novecento, si diffuse attraverso coltivazioni intensive in Nuova Zelanda, dove ha trovato un ambiente abbastanza favorevole. Per questo, Il suo nome deriva, appunto, dall'uccello tipico della Nuova Zelanda.
Alla fine del Novecento, si diffuse anche in Europa e soprattutto in Italia, dove i fratelli Bollettini di San Benedetto del Tronto esportarono il frutto per primi. Con oltre 400 mila tonnellate di produzione oggi l'Italia è il secondo produttore al mondo; le regioni maggiormente impegnate sono il Piemonte e il Lazio.
Il kiwi viene raccolto tra settembre e ottobre ed è commercializzabile da novembre ad aprile, anche se in realtà si trova sul mercato tutto l'anno, perché, grazie ai moderni metodi di conservazione, dura a lungo. Per coltivarlo, ha bisogno di abbondante acqua. L'ambiente lavorativo, nel quale avviene il processo di selezione, calibrazione e confezionamento del kiwi per la successiva distribuzione, deve essere libero da etilene, gas che ne accelera irrimediabilmente la maturazione, anche se presente a qualche centinaia di metri di distanza.

Piante di kiwi.

Il kiwi teme l'umidità e le alte temperature, per cui, il luogo per la conservazione deve essere fresco e asciutto. A temperatura ambiente, dura circa 5 giorni, mentre, riposto in frigorifero, ha una durata maggiore; migliore ancora è conservarlo in frigorifero in un sacchetto di plastica, poiché, in questo modo, si allontana l'umidità. Se si vuole accelerare la maturazione, basta riporre il frutto di fianco a delle mele, o a delle banane o a delle pere; occorre però fare attenzione a non lasciarli di fianco ad una cassetta di mele, poiché potrebbero maturare troppo velocemente.
Iniziamo col precisare che il kiwi è un frutto generalmente consumato a partire dalla stagione autunnale fino al termine dell'inverno; una porzione di kiwi corrisponde circa a 200g di prodotto (100-300g) che, in termini numerici, si riferisce mediamente a 2 frutti (1-3 frutti); le frequenze di consumo riferite al kiwi non si differenziano da quelle indicate per il resto della frutta, pertanto, nel rispetto delle necessità individuali, è possibile consumarne da 2 a 4 porzioni al giorno (soprattutto negli sportivi).

Fiori di kiwi.

Una porzione di kiwi apporta 44-132 kcal (in media 88kcal) e rientra tra gli alimenti dolci, quindi a prevalenza di carboidrati. Gli zuccheri in esso contenuti sono semplici e più precisamente composti dal fruttosio; quei pochi grassi che si possono trovare sono trigliceridi costituiti da catene insature, mentre le proteine NON si caratterizzano per un buon valore biologico e contengono prevalentemente gli amminoacidi: acido aspartico, acido glutammico ed arginina. Il kiwi è un buon apportatore di acqua, di fibra (mirabile il contenuto di quella solubile), di potassio (K) e di acido ascorbico (vit. C).
Il kiwi è senz'altro un frutto molto "ricco" e si utilizza con duttilità in diversi tipi di regimi alimentari; l'elevato apporto di acqua, di antiossidanti e di potassio gli conferisce una buona applicabilità nella dieta dello sportivo e dell'iperteso, mentre il quantitativo di fibra alimentare sembra agire in maniera positiva sulla motilità intestinale prevenendo la stipsi e probabilmente alcune forme di colon irritabile.
Navigando sul web è possibile incappare in numerosi trafiletti che ne illustrano moltissime proprietà terapeutiche; queste, se lette velocemente e con superficialità, farebbero del kiwi un frutto a dir poco miracoloso! Si parla di azione anti-aging, prevenzione dell'ipertensione, riduzione dei trigliceridi ematici, odonto-protezione, tutela dell'occhio, atero conservazione ecc. In realtà, i principi nutritivi e le altre molecole responsabili delle relative (ed opinabili) caratteristiche sono esattamente le stesse della maggior parte dei prodotti orto-frutticoli, ovvero alcuni sali minerali, vitamine ed antiossidanti in genere.

Kiwi.

Il kiwi è senz'altro un frutto utile al raggiungimento dei livelli di assunzione raccomandati dei nutrienti ed al mantenimento dell'integrità intestinale ma, in virtù delle informazioni fin ad oggi raccolte, non è possibile definirlo un alimento dalle caratteristiche peculiari od uniche nel suo genere.
Con i suoi 620 mg di acido alfa-linolenico per grammo, l'olio di semi di kiwi rappresenta in assoluto una delle fonti più generose di questo acido grasso essenziale, capostipite degli ormai "famosi" omega tre. Nell'alimento fresco il contenuto in acido alfa linolenico è inferiore, ma comunque degno di nota; secondo i dati diffusi dal dipartimento dell'agricoltura americano, un kiwi di medie dimensioni (80 grammi) apporta mediamente 33.6 mg di acido alfa linolenico. Essendo il fabbisogno di omega tre in età adulta pari ad 1000-1500 mg al giorno, il consumo di kiwi non contribuisce in maniera rilevante alla copertura di tale fabbisogno.
Purtroppo il kiwi rientra tutt'oggi nella lista delle allergie alimentari più diffuse al mondo; il principale imputato nella comparsa di questi fenomeni allergici - che spaziano da sintomi di irritazione della bocca e della gola sino a gravi reazioni anafilattiche - è una proteina, l'enzima actinidina. La stessa sostanza viene utilizzata - al pari della papaina e della bromelina - per intenerire i cibi ricchi di proteine e connettivo come alcuni tagli di carne. Non sorprende, quindi, che le persone allergiche a lattice, banane, papaya o ananas siano spesso allergiche anche al kiwi. Va comunque ricordato che la sensazione di prurito e bruciore del cavo orale dopo l'ingestione del kiwi potrebbe essere legata anche a fenomeni NON allergici: il frutto è infatti ricco di cristalli aghiformi di ossalato di calcio, che possono irritare per attrito la mucosa del cavo orale.
Il kiwi, infine, è inserito nella lista degli alimenti tipicamente ritenuti lassativi; tale effetto, variabile da persona a persona, è da attribuirsi in parte alla buona presenza di fibra solubile ed in parte all'effetto osmotico esercitato dagli zuccheri semplici nel lumen intestinale.

Dopo gli agrumi in genere, il kiwi, è il frutto che prediligo consumare durante il periodo autunno-inverno, quando maggiormente si ha bisogno di fare “scorta” di vitamina C.
Questo è uno, dei tanti e gustosi modi, di consumarli.

Cheesecake al kiwi.

Ingredienti (per una tortiera con Ø 24 cm.).
Per la base
200 g di frollini ai cereali
(io ho usato i frollini ai cereali con fave di cacao della COOP);
60 g di burro fuso;
Per la farcia
250 g di formaggio spalmabile;
200 g di polpa di kiwi;
100 g di panna fresca da montare;
150 g di zucchero semolato
4 fogli di gelatina (colla di pesce);
Cioccolato fondente sbriciolato (opzionale).
Per la finitura
2 kiwi sbucciati;
Burro per la tortiera.

1 – Preparazione.
Prepariamo la base della torta.
Con l’impiego di un mixer, triturate i biscotti; versateli in una ciotola, aggiungete il burro fuso e mescolando bene e a lungo. Prendete la tortiera (preferibile quella con cerniera) e spennellate il fondo e le pareti con il burro ammorbidito; tagliate un dischetto di carta forno e posatelo sul fondo.
Versatevi sopra il mix di biscotti e burro pressando bene con l’aiuto di un batticarne, coperto da un dischetto di carta forno, per livellare tutto. Mettete in frigorifero e fate riposare per un’ora almeno (meglio 2 ore).
Prepariamo la farcia.
Mettete in ammollo la colla di pesce in acqua fredda per 10-15 minuti.
Scaldate 2-3 cucchiai di panna al microonde (su fuoco basso) e unite la colla di pesce ben strizzata, mescolando bene.
Montate leggermente la panna restante con lo zucchero (la panna dovrà essere semi montata).
Frullate i kiwi precedentemente sbucciati e aggiungeteli, in una ciotola, al formaggio, unite la panna montata e la colla di pesce sciolta.
Volendo rendere più gustosa la vostra cheesecake, potete aggiungere anche del cioccolato fondente sbriciolato.
Versate la farcia sulla base di biscotti, livellate bene battendo la tortiera sul piano di lavoro e fate riposare in frigorifero per almeno 6 ore.
Prepariamo la finitura.
Prima di impiattare la torta, pelate alcuni kiwi e tagliateli a fettine dello spessore di 2-3 mm. E teneteli da parte

2 - Presentazione.
Trascorso il tempo, liberate la cheesecake dalla tortiera, distribuite sopra la farcia le fettine di kiwi a piacere, tagliate le fette e servite.

Riepilogo costi-Kcal.
 

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