sabato 25 agosto 2012

Polpette di trippa.


Il mio amico macellaio mi ha fornito il midollo d’osso di manzo che ho utilizzato nella preparazione del risotto alla milanese visto in un post precedente; siccome ne era avanzato un poco, ho iniziato a sfogliare il libro di Pellegrino ArtusiLa scienza della cucinae l’arte di mangiar bene” alla ricerca di qualche ricetta sfiziosa che prevedesse l’impiego, tra l’altro, del midollo.

Pellegrino Artusi

L’ho trovata!! Ricetta n° 334 “polpette di trippa”.
Questo libro è incredibile, ogni volta che lo sfoglio trovo sempre degli ottimi spunti e, nonostante gli oltre 120 anni dalla sua pubblicazione (1891), nella sua essenzialità, è attualissimo.
Questa ricetta, in realtà, ha quasi 320 anni; infatti l’Artusi dice: “Questo piatto, tolto da un trattato di cucina del 1694…(*)
Io le ho provate e le ho trovate ottime; sia nella versione indicata da Artusi, sia nella versione originale dell’autore (che prevedeva anche uvetta e pinoli).
Scrivo la ricetta così come è riportata nel libro, senza cambiare una virgola.

334. POLPETTE DI TRIPPA
Questo piatto, tolto da un trattato di cucina del 1694, vi parrà strano e il solo nome di trippa vi renderà titubanti a provarlo; ma pure, sebbene di carattere triviale, coi condimenti che lo aiutano, riesce gradito e non grave allo stomaco.

Polpette di trippa

Ingredienti (per 4 persone)
Trippa lessata, grammi 350.
prosciutto più magro che grasso, grammi 100.
Parmigiano grattato, grammi 30.
Midollo di bue, grammi 20.
Uova, n. 2.
Un buon pizzico di prezzemolo.
Odore di spezie o di noce moscata.
Pappa non liquida, fatta di pane bagnato col brodo o col latte, due cucchiaiate.

Preparazione.
Tritate con la lunetta la trippa quanto più potete finissima. Fate lo stesso del prosciutto, del midollo e del prezzemolo, aggiungete le uova, il resto, un poco di sale e mescolate.
Con questo composto formate 12 o 13 polpette, che potranno bastare per quattro persone, infarinatele bene e friggetele nell'olio o nel lardo.
Ora fate un battutino con un quarto scarso di cipolla di mediocre grossezza e mettetelo in una teglia proporzionata con gr. 60 di burro e, colorito che sia, collocateci le polpette, annaffiatele dopo poco con sugo di pomodoro o conserva sciolta nel brodo, copritele e fatele bollire adagio una diecina di minuti, rivoltandole; quindi mandatele in tavola con un po' del loro intinto e spolverizzate di parmigiano.
L'autore aggiunge al composto uva passolina e pinoli, ma se ne può fare a meno.

(*) Ho cercato di scoprire chi fosse l'autore di questo trattato di cucina del 1694 o, almeno la zona di  provenienza della ricetta, senza risultato.

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