mercoledì 8 agosto 2012

Mazze di tamburo impanate.

Oggi ho fatto la mia solita passeggiata alla ricerca di funghi in Val Brenta (zona Sant’Antonio di Mavignola); ho trovate le prime “Mazze di Tamburo”; uno spettacolo con un cappello di oltre 20 cm. di diametro.


La Macrolepiota procera, volgarmente conosciuta come Mazza di tamburo, Puppola, Bubbola maggiore, Ombrellone o Parasole è uno dei più vistosi, conosciuti ed apprezzati funghi commestibili.
Il nome deriva dal fatto che gli esemplari giovani, si presentano chiusi con un aspetto che richiama proprio la mazza di tamburo.
Vive dall'estate all'autunno, indifferentemente in boschi di latifoglie o di conifere, come nei prati e nelle radure; spesso gregario.


Il cappello degli esemplari adulti, può raggiungere anche un diametro di 30cm.
Eccellente, consumare solo il cappello. I gambi migliori possono essere essiccati ed utilizzati in polvere per insaporire sughi oppure adoperati a mo' di formaggio grattugiato sui primi piatti.
Si presta per la preparazione di cotolette, quando il cappello è totalmente aperto e con le lamelle ancora bianche, mentre con gli esemplari più giovani (non ancora aperti) si preparano gustose frittate.
Fungo leggermente tossico da crudo, che necessita di prolungata cottura, e perciò va evitata la preparazione alla piastra o alla griglia, in quanto le parti interne potrebbero rimanere parzialmente crude.
Gli esemplari essiccati spontaneamente sono più aromatici e dovrebbero aver perso la loro tossicità; si consiglia comunque di consumarli previa cottura. Si raccomanda di non immergere il gambo degli esemplari ancora chiusi, per accelerarne l'apertura. Ciò potrebbe comportare una maggiore tossicità del fungo.
Il termine procera deriva dal latino "procerus" e significa letteralmente "cresciuto di più" proprio a testimoniare le dimensioni di questo fungo.
Le mazze di tamburo possono essere cucinate in vario modo ma, per questi primi esemplari, ho deciso di farli nel modo “classico”: impanati a cotoletta.
Normalmente per si preparano utilizzando uovo e pane grattugiato (come per fare una cotoletta di carne); in questo Blog ho trovato una variante piuttosto interessante: pastella con farina di ceci.

Mazze di tamburo

Ingredienti (per 4 persone)
3 mazze di tamburo grandi o 5-6 di medie dimensioni;
100 g di farina di ceci;
2 pizzichi di sale;
1 pizzico di pepe;
1 cucchiaino di prezzemolo tritato;
Olio EVO per friggere q.b. (si può usare anche l’olio di arachide);
Acqua per la pastella q.b.
Pane grattato q.b.

1 – Preparazione.
Utilizzando un panno umido, pulire accuratamente i funghi, assicurandosi di eliminare ogni traccia di terriccio o altro.
In una ciotola, mettere la farina di ceci, il sale, il pepe, il prezzemolo e, continuando a mescolare, unire l’acqua sino ad ottenere una pastella abbastanza fluida.
Se i funghi sono molto grandi, tagliarli in quattro.
Passare i funghi nella pastella; lasciarli scolare un poco e impanarli con pane grattugiato.

2 – Cottura.
In una padella ampia, versare l’olio e portarlo a temperatura (*).
Friggere i funghi sino a doratura su ambo i lati.

3 - Presentazione.
Mettere i funghi su un piatto con della carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Servire ben caldi.

(*) Per controllare se la temperatura dell’olio è ottimale per la frittura, immergere la punta di uno stuzzicadenti o un fiammifero di legno; se “frigge” vuol dire che va bene.








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