Oggi ho fatto la mia solita
passeggiata alla ricerca di funghi in Val Brenta (zona Sant’Antonio di
Mavignola); ho trovate le prime “Mazze di Tamburo”; uno spettacolo con un
cappello di oltre 20 cm. di diametro.
La Macrolepiota
procera, volgarmente conosciuta come Mazza di tamburo, Puppola,
Bubbola maggiore, Ombrellone o Parasole è uno dei più vistosi, conosciuti ed apprezzati funghi
commestibili.
Il nome deriva dal fatto che gli esemplari giovani,
si presentano chiusi con un aspetto che richiama proprio la mazza di tamburo.
Vive
dall'estate all'autunno, indifferentemente in boschi di latifoglie o di conifere,
come nei prati e nelle radure; spesso gregario.
Il
cappello degli esemplari adulti, può raggiungere anche un diametro di 30cm.
Eccellente, consumare solo il cappello. I gambi migliori possono essere essiccati ed utilizzati in polvere per insaporire sughi oppure adoperati a mo' di formaggio grattugiato sui primi piatti.
Eccellente, consumare solo il cappello. I gambi migliori possono essere essiccati ed utilizzati in polvere per insaporire sughi oppure adoperati a mo' di formaggio grattugiato sui primi piatti.
Si presta per la
preparazione di cotolette, quando il cappello è totalmente aperto e con le
lamelle ancora bianche, mentre con gli esemplari più giovani (non ancora aperti)
si preparano gustose frittate.
Fungo
leggermente tossico da crudo, che necessita di prolungata cottura, e perciò va
evitata la preparazione alla piastra o alla griglia, in quanto le parti interne
potrebbero rimanere parzialmente crude.
Gli
esemplari essiccati spontaneamente sono più aromatici e dovrebbero aver perso
la loro tossicità; si consiglia comunque di consumarli previa cottura. Si
raccomanda di non immergere il gambo degli esemplari ancora chiusi, per
accelerarne l'apertura. Ciò potrebbe comportare una maggiore tossicità del
fungo.
Il termine procera deriva
dal latino "procerus" e significa letteralmente "cresciuto
di più" proprio a testimoniare le dimensioni di questo fungo.
Le mazze di tamburo possono
essere cucinate in vario modo ma, per questi primi esemplari, ho deciso di
farli nel modo “classico”: impanati a cotoletta.
Normalmente per si
preparano utilizzando uovo e pane grattugiato (come per fare una cotoletta di
carne); in questo Blog ho trovato una variante piuttosto interessante: pastella
con farina di ceci.
100 g di farina di ceci;
2 pizzichi di sale;
1 pizzico di pepe;
1 cucchiaino di prezzemolo tritato;
Olio EVO per friggere q.b. (si può usare anche l’olio di arachide);
Acqua per la pastella q.b.
Pane grattato q.b.
In una ciotola, mettere la farina di ceci, il sale, il pepe, il prezzemolo e, continuando a mescolare, unire l’acqua sino ad ottenere una pastella abbastanza fluida.
Se i funghi sono molto grandi, tagliarli in quattro.
Passare i funghi nella pastella; lasciarli scolare un poco e impanarli con pane grattugiato.
Friggere i funghi sino a doratura su ambo i lati.
Servire ben caldi.
Ingredienti
(per 4 persone)
3
mazze di tamburo grandi o 5-6 di medie dimensioni;100 g di farina di ceci;
2 pizzichi di sale;
1 pizzico di pepe;
1 cucchiaino di prezzemolo tritato;
Olio EVO per friggere q.b. (si può usare anche l’olio di arachide);
Acqua per la pastella q.b.
Pane grattato q.b.
1
– Preparazione.
Utilizzando
un panno umido, pulire accuratamente i funghi, assicurandosi di eliminare ogni
traccia di terriccio o altro.In una ciotola, mettere la farina di ceci, il sale, il pepe, il prezzemolo e, continuando a mescolare, unire l’acqua sino ad ottenere una pastella abbastanza fluida.
Se i funghi sono molto grandi, tagliarli in quattro.
Passare i funghi nella pastella; lasciarli scolare un poco e impanarli con pane grattugiato.
2
– Cottura.
In
una padella ampia, versare l’olio e portarlo a temperatura (*).Friggere i funghi sino a doratura su ambo i lati.
3
- Presentazione.
Mettere
i funghi su un piatto con della carta assorbente per eliminare l’olio in
eccesso.Servire ben caldi.
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