I tacchini (genere Meleagris),
originari dell'America del Nord, sono gallinacei snelli, con zampe lunghe ed ali
e coda corte. Hanno la testa e la parte superiore del collo bitorzolute, e
dalla mascella superiore del becco breve, robusto ed arcuato, pende
un'escrescenza carnosa ed erigibile di forma conica. I loro piedi sono alti e
provvisti di lunghe dita, le ali sono molto arrotondate e la coda, composta di
diciotto penne larghe ed erettili, ha forma tondeggiante. Una singolare particolarità
del piumaggio è data dal fatto che alcune penne della parte anteriore del petto
hanno l'aspetto e la consistenza di setole sporgenti.
Diffusi in libertà nell'America
settentrionale e centrale fino all'istmo di Panama, i tacchini presentano,
quanto all'indole ed ai costumi, tratti generali assolutamente comuni.
I boschi degli stati dell'Ohio, del Kentucky,
dell'Illinois, dell'Arkansas, del Tennessee e dell'Alabama ospitano ancor oggi
un gran numero di tacchini, abbastanza comuni anche in Canada, negli stati
meridionali e nelle regioni centrali americane.
Il tacchino non ha
esigenze specifiche in fatto di dieta, si nutre di erbe e verdure di ogni
sorta, di cereali, frutta, insetti e piccole locuste; sembra avere una spiccata
preferenza per alcuni tipi di noci e di bacche.
Il tacchino goglotta,
quindi il suo verso è un goglottio.
Alcuni ritengono che, con tutta probabilità,
Cristoforo Colombo sia stato il primo europeo a venire a conoscenza di questo
animale. Esistono documenti ufficiali che attestano che nel 1511 il tacchino fu
portato in Spagna; da qui esso si diffuse in tutta Europa.
Curiosa l'origine delle
varie denominazioni nelle varie lingue: l'inglese turkey sembra derivare dal fatto che furono i mercanti
turchi a introdurlo in Inghilterra; la vecchia denominazione francese, coq d'Inde, (gallo d'India) era
probabilmente dovuta al fatto che inizialmente si pensava che Colombo, il suo
"scopritore" europeo, fosse sbarcato nelle Indie; l'italiano tacchino, secondo alcuni,
potrebbe avere origine onomatopeica.
Nei paesi europei, il tacchino cucinato intero è
generalmente una pietanza "natalizia" mentre negli Stati Uniti è il
piatto immancabile nel quarto giovedì del mese di novembre, il Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day), una delle
festività più importanti di quel Paese.
Il tacchino ha un ruolo importante
nell'alimentazione odierna (attualmente la produzione di carni avicole in Italia
supera percentualmente sia quelle bovine sia quelle suine). La carne di tacchino
ha un costo inferiore a quella di vitello e ha un notevole valore nutritivo. In
particolare, c'è più ferro che nelle carni bovine e una maggiore quantità di
proteine; inoltre la carne del tacchino è abbastanza magra (per averla magrissima
occorre togliere la pelle), molto tenera e facilmente digeribile.
I tacchini reperibili sul mercato odierno non sono
più appartenenti a una razza ben precisa, ma derivano da particolari tipi di
incrocio che hanno lo scopo di sviluppare al meglio determinate
caratteristiche. In linea generale, si può affermare che in commercio vi sono
tre tipologie di tacchino: leggera, media e pesante.
Oggi, i produttori avicoli italiani si impegnano
nella ricerca di tecniche di allevamento sempre più avanzate che garantiscano
una migliore qualità delle carni sia riguardo alla sapidità che alla sicurezza
igienico-sanitaria, e sempre nel rispetto del benessere degli animali. I
mangimi equilibrati e altamente selezionati, le strutture di produzione
controllate dall’origine fino alla distribuzione e la cura costante del
benessere e della salute degli animali sono testimoniati dai valori
nutrizionali delle carni bianche e delle uova che portiamo oggi sulle nostre
tavole: alimenti sani, ricchi di proteine ad alto valore biologico e di
nutrienti importanti, ma anche con basso contenuto di grassi, frutto di una
continua ricerca nel segno della qualità e della garanzia del consumatore.
In
Italia la carne di tacchino è spesso dimenticata o acquistata esclusivamente
per la sua estrema convenienza. Un vero peccato, viste le prerogative che
possiede. Se cucinata bene è una carne saporita, tenera e molto salutare.
Il consumo di carne di tacchino risulta molto
basso, a fronte di una qualità molto elevata e di caratteristiche nutrizionali
eccellenti.
La fesa di tacchino in particolare, che prenderemo
come riferimento per un paragone oggettivo nei confronti del vitello, è
estremamente versatile e si presta a mille preparazioni culinarie, è
ricchissima di proteine e povera di grassi e grazie alle pochissime calorie che
apporta, è indicata per giovani, anziani e per tutti coloro che a fronte di un
contenimento di calorie nella propria dieta, non vogliono privarsi di un piatto
saporito. Molto indicata anche per tenere sotto controllo i livelli di
colesterolo grazie allo scarso contenuto di grassi e al favorevole rapporto tra
grassi insaturi e grassi saturi. Grazie poi alle fibre muscolari più corte e
sottili rispetto alla carne di manzo, risulta molto digeribile.
Paragonado quindi la fesa
di tacchino a quella di vitello magra possiamo riscontrare, a parità di
calorie, un maggiore apporto di proteine e una minore presenza di grassi.
Un’altra caratteristica importante della carne di
tacchino è il contenuto in triptofano, un aminoacido essenziale che fa parte di
quella categoria di aminoacidi che non possono essere sintetizzati dal nostro
organismo e deve essere introdotto con l’alimentazione. Il triptofano già noto
per altre proprietà benefiche sull'organismo umano come la regolazione del sonno
e dell'umore, da uno studio dei ricercatori della Stanford University,
sembrerebbe agire positivamente anche sul sistema immunitario.
Altra peculiarità del tacchino è che la sua carne
è ricca di aminoacidi ramificati, indispensabili nel metabolismo dei muscoli e
per favorire lo smaltimento delle tossine "della fatica" ovverossia
quelle che si formano quando un organismo svolge un intenso lavoro atletico. Il
rapporto poi, fra aminoacidi essenziali e aminoacidi totali è particolarmente
favorevole, e tutto ciò ha grande importanza negli organismi in fase di
accrescimento.
Vogliamo aggiungere inoltre che la carne di
tacchino, nonostante l’aspetto che farebbe presupporre l’esatto contrario, ha
un contenuto in ferro molto vicino a quello della carne di bovino adulto e
superiore a quello della carne di vitello. La differenza di colore tra le carni
“rosse” e quelle “bianche” infatti, non ha nessuna correlazione con il
contenuto in ferro, ma è causata da una maggiore o minore presenza di mioglobina,
un pigmento che combinandosi con l’ossigeno aumenta o diminuisce la colorazione
della carne.
Servire nel piatto carne di tacchino risulta
pertanto una scelta oculata, tenendo conto del prezzo estremamente favorevole
rispetto ad altre carni, ed estremamente consapevole, viste le ottime
caratteristiche nutrizionali.
Con la raccolta di funghi misti di bosco, ieri
sera ho preparato un piatto semplice ma gustoso: le scaloppine ai funghi (che
descriverò in un prossimo post).
Sono avanzati un po’ di funghi trifolati, casa
fare? Un bel rotolo di tacchino farcito!
Ingredienti
(per 6 persone)
1,2 Kg di fesa di tacchino (unica fetta);
150 g di prosciutto cotto a fette;
150 g di fontina tagliata a fettine (ho usato la Spessa delle Giudicarie DOP);
300 g di champignon trifolati (*) (ho usato il misto funghi raccolti ieri);
50 g di olio EVO;
½ bicchiere di vino bianco secco;
4 bacche di ginepro
Salvia, rosmarino, paprika dolce,q.b.;
Sale, pepe q.b.
1,2 Kg di fesa di tacchino (unica fetta);
150 g di prosciutto cotto a fette;
150 g di fontina tagliata a fettine (ho usato la Spessa delle Giudicarie DOP);
300 g di champignon trifolati (*) (ho usato il misto funghi raccolti ieri);
50 g di olio EVO;
½ bicchiere di vino bianco secco;
4 bacche di ginepro
Salvia, rosmarino, paprika dolce,q.b.;
Sale, pepe q.b.
1
– Preparazione.
Al
nostro macellaio di fiducia, chiediamo di preparare un’unica fetta di fesa di
tacchino (da circa 1-1,2 Kg), spessa 1-1,5 com.Stendere la fetta di tacchino sul piano di lavoro e farcire con: prima il prosciutto cotto, il formaggio, i funghi trifolati(*) e arrotolare la fetta di tacchino ben stretta.
Legare con uno spago da cucina tutto il rotolo.
In una teglia da forno, aggiungere l’olio, le bacche di ginepro schiacciate, sale, pepe e tutti gli odori, nella quantità che più ci aggrada.
Adagiare il rotolo girandolo più volte nell’intingolo; lasciar riposare per 30 min. girando più volte il rotolo di tacchino.
2
– Cottura.
Mettere
la teglia sul fuoco e far rosolare bene, su ogni lato, a fiamma viva.Unire il vino bianco e rosolare sino a completa evaporazione del vino girando il rotolo di continuo.
Mettere in forno preriscaldato a 180 °C per 40 min: con la teglia coperta, con un foglio di alluminio, i primi 20 min.
Trascorso il tempo, verificare la cottura e, a cottura quasi ultimata, aumentare la temperatura del forno a 200 °C e continuare sino a doratura del rotolo.
3
- Presentazione.
Togliere
dal forno e lasciar intiepidire.Tagliare a fette e servire accompagnando con dell’insalata fresca o zucchine saltate in padella.
(*) Nel caso non fossero disponibili i funghi trifolati “avanzati”, prepararli nel seguente modo:
pulire, lavare molto bene i funghi e tagliarli a fette.
In una padella mettere 4 cucchiai di olio EVO, 1 spicchio d’aglio tritato finemente e rosolare per 2-3 min.
Aggiungere i funghi, salare e cuocere a fiamma viva sino a quando l’acqua, liberatasi dai funghi, non sia completamente consumata.
Aggiustare di sale, aggiungere un’abbondante spolverata di prezzemolo tritato, mescolare bene e impiattare.
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