Cannella: nota spezia di colore
giallo-marrone, il cui sapore piccante, impreziosito da sfumature dolciastre,
arricchisce dolciumi e liquori di vario tipo. Il suo aroma, secco e pungente,
ricorda quello dei chiodi di garofano e si accompagna a note pepate.
La
cannella è costituita dalla corteccia di alcuni alberi appartenenti alla
famiglia delle Lauraceae; tra i più
noti ricordiamo le specie Cinnamomum
zeylanicum o cannella propriamente detta e Cinnamomum cassia o cannella cinese.
Entrambe le piante di
cannella vivono in zone tropicali e per questo motivo non possono essere
coltivate in regioni a clima temperato se non in serra.
Alla
stessa famiglia di piante appartengono anche il lauro e la noce
moscata.
La
corteccia, liberata dal sughero esterno e dal parenchima sottostante, viene
frammentata, arrotolata in cilindri multistrato ed essiccata. La qualità
migliore, più fine e costosa, si ricava da Cinnamomum
zeylanicum, denominata anche Cinnamomum
Vera; si tratta di un arbusto originario dello Sri Lanka (in precedenza
Ceylon), che ancora oggi rimane il più importante produttore a livello
mondiale. Si distingue dalle altre varietà di cannella per il colore chiaro ed
il sapore dolce; si presenta in cilindri (denominati cannelli) di 20-80
centimetri con diametro intorno ai 10 mm. Viene raccolta due volte all'anno, in
primavera ed autunno dopo la stagione delle piogge.
La
cannella cinese (Cinnamomum cassia o Cinnamomum Aromaticum) si caratterizza
per un colore rosso vivo, con aroma e sapori meno delicati; viene prodotta in
Cina, Bangladesh, India e Vietnam, è costituita da cannelli più corti e spessi
e si colloca ad un gradino di qualità inferiore. In generale, tanto più sottile
è la corteccia e tanto più pregiata è la droga; inoltre, la forma in bastoncini
- da sbriciolare al momento dell'uso - è da preferire alla cannella in polvere,
che in questa forma può essere più facilmente sofisticata e tende a perdere
molte delle sue caratteristiche originarie.
Il
Cinnamomum zeylanicum è piccolo albero sempreverde, alto 10
metri, con rami lisci e quadrangolari, foglie opposte, coriacee, picciolate, e
fiori terminali ramificati, bianco giallastri; il frutto è una bacca contenente
un solo seme.
La cannella vanta una
storia millenaria, riferimenti si trovano già nella Cina del 2700 a.C. e nella
Bibbia (libro dell'Esodo). Sappiamo che era utilizzata dagli antichi Egizi per
le imbalsamazioni e citata anche nel mondo greco e latino. Oggi, l'impiego
della cannella non si limita alla preparazione di dolci di Natale, torte alle
mele e vin brûlé; aldilà dell'impiego culinario, infatti, questa droga
riconosce alcune applicazioni fitoterapiche degne di nota.
Come tutte le fonti
ricche di oli essenziali, la cannella espleta un'azione antimicrobica,
eupeptica ed astringente. Non a caso, nella medicina popolare viene utilizzata
per diarrea infantile, brividi, influenza e infestazioni intestinali, oltre che
per pulire ferite e regolare il flusso mestruale.
Disturbi legati al
freddo (influenza, raffreddore ecc.), dispepsia, flatulenza e coliche
intestinali rappresentano le più comuni applicazioni della cannella nella
fitoterapia moderna. Studi recenti hanno dimostrato anche una certa capacità di
abbassare i livelli plasmatici di glucosio, rendendola potenzialmente utile
nella gestione del diabete. Si tratta comunque di un effetto modesto,
realizzabile soltanto a dosaggi importanti (1-6g/die sotto forma di cannelli
sbriciolati di Cinnamomum cassia);
per questo motivo la droga non può essere considerata un'alternativa ai farmaci
utilizzati contro il diabete.
Degno di nota è anche il
suo potere antiossidante, mentre nella tradizione popolare viene spesso dipinta
come un afrodisiaco.
Le proprietà
fitoterapiche della cannella sono ovviamente maggiori per l'estratto fluido, la
cui azione antisettica è valida sia per ingestione che per uso esterno. L'olio
essenziale è indicato per le proprietà deodoranti e dermopurificanti, e sotto
forma di collutorio trova impiego anche nelle stomatiti (infiammazioni delle
mucose del cavo orale) e nelle gengiviti.
Possiamo quindi
ritrovare la cannella nei prodotti fitoterapici riservati a problemi digestivi,
disturbi irritativi del cavo orofaringeo e malanni influenzali di stagione.
Ricordiamo che solo la cannella regina (Cinnamomum zeylanicun) ha proprietà curative e non quella cinese di qualità inferiore.
Ricordiamo che solo la cannella regina (Cinnamomum zeylanicun) ha proprietà curative e non quella cinese di qualità inferiore.
Secondo recenti studi, i
cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of American College of
Nutrition, è stato dimostrato come la cannella aiuti a regolare la
percentuale di zuccheri nel sangue venendo così in aiuto a diabetici ed
iperglicemici. Non solo, questa spezia, oltre a favorire il processo digestivo,
rappresenta un ottimo strumento di prevenzione dei confronti della
fermentazione addominale.
Uno studio condotto in
Germania ha invece dimostrato come la cannella sia in possesso di proprietà
aggressive nei confronti del fungo Candida
albicans e del batterio chiamato Escherichia coli, responsabili entrambi di
infezioni alle vie urinarie.
La
cannella ha altresì un effetto stimolante ed
ha quindi la proprietà di alleviare gli stati di spossatezza derivanti da
malattie come l'influenza e la dissenteria; è antisettica per le vie
respiratorie ed apporta benefici in caso di raffreddore ed alitosi.
L'uso della cannella è
anche consigliato come disinfettante; infatti in caso di ferite sulla pelle,
dopo averle pulite, le si possono cospargere con polvere di cannella. Infine,
le proprietà anti glicemiche di questa spezia, contribuiscono a placare gli
stimoli della fame tra un pasto ed il seguente che sono caratteristici nei
pazienti interessati da glicemia.
La cannella (corteccia
essiccata a dosaggi elevati ed essenza a dosaggi medi) può provocare reazioni
allergiche a livello di cute e mucose nelle persone predisposte, mentre tra gli
effetti collaterali più comuni si annoverano tachicardia, esaltata peristalsi
intestinale fino alla diarrea, tachipnea e sudorazione fino alle convulsioni;
segue una fase di sedazione del sistema nervoso centrale, accompagnata a
sonnolenza e depressione. Contiene inoltre cumarina, una sostanza moderatamente
tossica per fegato e reni. A dosaggi elevati, infine, la cannella può stimolare
le contrazioni uterine e come tale risulta controindicata in gravidanza.
La
cannella è
composta per il 10% da acqua, da proteine, ceneri, zuccheri, fibre e grassi in
minima quantità; discreta la quantità di minerali contenuta tra cui citiamo il
calcio, il manganese, il magnesio, il ferro, il potassio, il fosforo, il sodio,
il selenio e lo zinco.
Per
quanto riguarda le vitamine presenti nella cannella troviamo: la vitamina A,
alcune vitamine del gruppo B, nello specifico le vitamine B1, B2, B3, B5, B6,
l'acido ascorbico o vitamina C, vitamina E, K e J.
Questi
invece alcuni degli aminoacidi presenti: acido aspartico, alanina, arginina,
acido glutammico, leucina, lisina, valina, treonina, glicina e triptofano.
Ogni
100 grammi di cannella abbiamo una resa calorica pari a 250 calorie.
E' stato recentemente
scoperto che l'olio estratto dalle foglie di cannella è stato in grado di
uccidere, ancor meglio degli attuali pesticidi, le larve di zanzara; questa
scoperta, oltre ad aprire la strada verso "l'invenzione" del primo
pesticida biologico potrebbe essere utilizzata per la realizzazione di lozioni
con effetti repellenti nei confronti delle zanzare.
Prova e riprova, alla
fine sono riuscito ad ottenere un’ottima confettura da consumare con i formaggi
semi stagionati.
Ingredienti (per 4-5 vasetti da 250 ml).
600 g carote
grattugiate;
800 g polpa di pere;
800 g zucchero;
2 baccelli di vaniglia;
1 limone BIO;
2 stecche di cannella;
2 cucchiaini di zenzero
in polvere;
1 scucchiaino di scorza
di arancia essiccata (*);
50 ml di grappa bianca.
1 –
Preparazione.
Dopo aver lavato le
carote, spuntatele, pelatele e grattugiatele con una grattugia a fori larghi.
Con un pelapatate, o con
un coltellino molto affilato, prelevate la buccia del limone (solo la parte
gialla) e tagliatela a filettini sottili; spremete il limone.
Sbucciate, eliminate il
torsolo, tagliate le pere a dadini non troppo grandi emetteteli in una ciotola
con il succo di limone; mescolate bene.
Con un coltellino
affilato, tagliate i baccelli di vaniglia (nel senso della lunghezza),
prelevate i semi e, assieme ai baccelli stessi, metteteli in una casseruola con
le carote, le pere (con il succo di limone), lo zucchero, le stecche di
cannella, lo zenzero in polvere; mescolate il tutto, coprite e lasciate a
riposo per almeno 2-3 ore. Durante questo tempo si formerà uno sciroppo
zuccherino denso.
Dopo aver lavato be e
asciugato i vasetti, con i relativi tappi, mettete in forno, solo i vasetti (i
tappi a temperatura alta si rovinerebbero) e portate alla temperatura di 150
°C.
Raggiunta la
temperatura, lasciare nel forno i vasetti per 20-30 min.
Riducete la temperatura
del forno a 90-100 °C; raggiunta la temperatura, introducete nel forno anche i
tappi e lasciateli al suo interno sino al loro utilizzo.
2 – Cottura.
Mettete la casseruola
sul fuoco e portate a bollore: Fate cuocere a fuoco vivo, schiumando se
necessario, sino a quando i cubetti di pera saranno quasi trasparenti.
Togliete la casseruola
dal fuoco e, dopo aver tolto la cannella e la vaniglia, prelevate 2/3 della
massa e, utilizzando un mixer ad immersione, frullate il tutto.
Rimettete la purea nella
casseruola, aggiungete nuovamente la cannella, la vaniglia, i filettini di
buccia di limone, la scorza di arancia essiccata, portare a bollore e
continuare la cottura per 20-30 min. o comunque sino alla consistenza
desiderata; verificare la consistenza con il metodo del “piattino” (**).
A fine cottura e prima
dell’invaso, eliminate il baccello di vaniglia, le stecche di cannella,
aggiungete la grappa, mescolate bene e iniziate a riempire i vasetti.
3 -
Presentazione.
Prelevate un vasetto,
direttamente dal forno, versare la confettura (bollente) e riempire il vasetto
sino alla spalla o comunque fino a un “dito” dal bordo del vasetto.
Chiudete con il tappo
ben serrato (caldo anch’esso), capovolgete il vaso e lasciate raffreddare
completamente; continuate sino all’esaurimento della confettura.
Una volta che i vasetti
saranno freddi, controllate che si sia formato correttamente il “sottovuoto” (***)
e riponete in dispensa.
Aspettare almeno una
settimana prima di consumare la confettura.
Una volta aperto il
vasetto, richiudere il vasetto e, sempre capovolto, conservare in frigorifero:
la confettura va consumata entro 1 settimana.
Questa confettura è
ottima consumata accompagnando formaggi semi stagionati.
(*) Se non avete la scorza di arancia essiccata,
potete grattugiare la scorza di 1 arancia (assolutamente non trattato). In caso
voleste preparare della scorza essiccata, per delle preparazioni future,
consiglio di visionare questo post.
(**) La prova del piattino
consiste nel versare un cucchiaino di confettura sul piattino, raffreddare in frigorifero
(o nel freezer) e inclinare il piattino; la confettura è pronta quando non
scivola via o scivola lentamente (dipende dalla consistenza desiderata).
(***) Se in sottovuoto si
sarà formato correttamente, premendo al centro del tappo deve rimanere un
avvallamento e non fare più clic-clac.
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