Uno
tra i più conosciuti salumi italiani, il Salame Milano è anche noto come
Crespone.
Deriva
da un impasto di carne suina e bovina macinato fine a grana di riso e insaccato
in crespone (budello ottenuto dall’intestino crasso) di suino o, data la
produzione su larga scala ormai estesa a tutto il territorio nazionale, in
budello sintetico.
È
un prodotto di dimensioni notevoli, insaporito semplicemente con sale e aromi
quali pepe e aglio.
La
stagionatura è tra le più lunghe e varia dalle 3 alle 9 settimane in relazione
al diametro del salume, allo scopo di raggiungere una buona compattezza della
parte grassa e magra.
Molto
simile sia per l’aspetto che per il gusto al salame ungherese, il Salame Milano
presenta però un procedimento di lavorazione diverso, in cui si utilizzano una
maggior varietà di spezie.
Il
colore è sempre di un rosso acceso, quasi rubino nella sua tonalità, la pasta
con aspetto tipico a grana di riso è compatta, ma non elastica.
Prodotto
con lunghezza variabile dai 20 ai 60 centimetri, il salame presenta un diametro
compreso tra i 6 e gli 11 centimetri. Il peso dipende dalle dimensioni ed è tra
i 2 e i 3 chilogrammi.
In
origine prodotto solo a Codogno e a san Colombano al Lambro, oggi il Salame
Milano è prodotto in tutto il territorio lombardo.
In
Italia e in particolare nella zona di Milano, la parola salame appare per la
prima volta in un documento del 1475.
Il
27 maggio dello stesso anno, infatti, furono celebrate le nozze fra Costanzo
Sforza, nipote di Ferdinando, e Camilla d’Aragona; in occasione del banchetto
nuziale si narra di "salami de più ragione in piattelli del paese".
Per indicare lo stesso prodotto, comunemente si utilizzavano i termini:
salziozone o cervellato. Alla fine del ’700, invece, queste definizioni
scomparvero per lasciare il posto all’attuale denominazione di salame.
Si
deve poi all’iniziativa di un boemo, tale Francesco Peck, la diffusione di
questa golosa leccornia grazie all’apertura di una prestigiosa salumeria nel
cuore di Milano.
Pare
che Peck avesse intenzione di vendere specialità tedesche, ma la produzione del
Salame Milano e di svariati altri salumi lombardi fu affidata alla maestria di
artigiani locali.
Per produrre il Salame Milano, le carni
sono preparate mediante mondatura delle frazioni muscolari e adipose, e sosta
refrigerata delle parti mondate. Le parti grasse e magre vengono passate in un
tritacarne con fori di 3-3,5 mm di diametro e, infine, impastate insieme agli
altri ingredienti. Per l’insaccatura si utilizza un budello naturale cucito e
per la legatura lo spago o la rete. Per l’asciugatura la temperatura può essere
compresa tra 15 e 25°C o tra 3 e 7°C. La durata della stagionatura, che deve
essere condotta tra i 9 e i 13° C, varia da 3 a 9 settimane, in base al diametro
del salame:
- diametro <50 mm 3 settimane;
- diametro 51/70 mm 4 settimane;
- diametro 71/90 mm 6 settimane;
- diametro 91/110 mm 9 settimane;
L’aspetto
caratteristico del Salame Milano, la cosiddetta grana di riso è legata all’uso
di una speciale macchina chiamata finimondo, che permette alle particelle magre
e grasse di distribuirsi uniformemente.
Senza
l’uso di questo apparecchio e con l’utilizzo di un semplice tritacarne, i
piccoli pezzi di grasso sarebbero mischiati a grossi pezzi di carne, con aspetto
di sicuro meno omogeneo.
Il
finimondo è costituito da due serie di coltelli d’acciaio circolari, montati su
due assi, che ruotano in senso opposto, favorendo lo sminuzzamento omogeneo
delle carni.
Il Salame Milano ha un profumo caratteristico e un sapore dolce
e delicato.
Per gustare appieno il Salame Milano dovrebbe esser consumato
tal quale o magari abbinato al pane. Pane e salame, infatti, è un piatto
semplice da reperire in campagna dove è spesso prodotto artigianalmente.
Facile da preparare è sempre un’idea appetitosa per mangiare
tipico e gustare una delle più famose specialità lombarde. Ideale servito a
fette come antipasto, può anche sostituire il secondo piatto.
Quando si ha poco tempo, o voglia, per avventurarsi in
preparazioni lunghe e laboriose, questa è la ricetta giusta: 20 minuti e si va
in tavola: alla bersagliera, “di corsa”!
Ingredienti (per 4 persone).
380 g di maccheroni;
1 scatola di pelati;
1 scalogno;
1 bicchiere di vino bianco
secco;
3 cucchiai di olio EVO;
100 g di salame tipo
Milano in fette spesse;
100 g di provolone dolce
tipo val padana DOP;
1 cucchiaio di
prezzemolo tritato;
1 Peperoncino;
Sale q.b.
1 –
Preparazione.
Tritare finemente lo
scalogno ed anche il prezzemolo.
Tagliare il salame e il
provolone a dadini, non troppo grossi.
2 – Cottura.
Portare a bollore una
padella con acqua e sale.
Nel frattempo, in
un’ampia padella (idonea a far saltare la pasta), soffriggere lo scalogno con
olio, per 2-3 minuti.
Unire il salame a
dadini, il peperoncino e sfumare con il vino bianco. Aggiungere i pelati
schiacciati con una forchetta e fate cuocere a fuoco vivo per una decina di
minuti, o sino a quando il pomodoro si sarà asciugato un poco.
Lessare la pasta,
scolatela e aggiungetela al sugo e condire con dadini di provolone e
prezzemolo.
3 -
Presentazione.
Saltare bene, aggiustare
di sale e servire, se piace, con una spolverata di grana grattugiato.
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