Gnocco
fritto è una denominazione tipica nelle province di
Modena, Reggio Emilia e Bologna per un prodotto alimentare italiano tipico
dell'Emilia, il cui nome varia da un'area all'altra. Nelle province di Modena e
Reggio Emilia viene chiamato semplicemente gnocco fritto o gnòc frett dal
dialetto locale.
In
gran parte della provincia di Parma viene chiamato torta fritta e nella
provincia di Ferrara viene chiamato pinzino. Nel Bolognese viene chiamato più
comunemente crescentina. In provincia di Piacenza è tradizionale dell'area
nord-orientale, dove è conosciuto con la dizione dialettale di chisulén
(italianizzata in chisolino).
In
provincia di Reggio Emilia il termine gnocco, non fritto, indica una focaccia
fatta al forno con lardelli di maiale, molto diffusa. Fondamentale per tanto
aggiungere l'attributo "fritto" che indica un prodotto piuttosto
differente.
La regione Emilia-Romagna e il Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali hanno incluso il gnocco fritto, con
la settima revisione, nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali
italiani (P.A.T.).
Nel 2011 è nata a Modena la Confraternita del
Gnocco d'Oro, per tutelare, promuovere e divulgare la cultura gastronomica
modenese, un'associazione di gourmet, senza scopo di lucro che ha editato un
volume sul gnocco fritto modenese, con riferimenti storici, letterari,
gastronomici, ricette, e una guida ai 100 bar dove avviene ogni giorno la
colazione alla modenese, dove cioè poter gustare fritto al momento, un fumante
pezzo di gnocco. Nel novembre 2013 uscirà il nuovo volume, dedicato al gnocco
nella ristorazione.
Sebbene i
puristi della lingua italiana pretendano l'uso dell'articolo "lo"
davanti al gruppo consonantico "gn", tutta la letteratura culinaria e
la popolazione locale rivendicano l'uso dell'articolo "il"
giustificandolo come solecismo. Tullio De Mauro, a tal proposito, afferma che
"talvolta un solecismo, una forma linguistica che la grammatica definisce
scorretta, può essere giustificato se il suo uso risulta continuo e radicato in
una determinata area geografica". Anche in tutta la provincia di Mantova,
sebbene davanti a "gn" si usi l'articolo "lo" (p.es.:
"lo gnomo"), quando si tratta di "gnocco" si dice sempre
"il gnocco, i gnocchi". "Lo" viene percepito come una vera
stranezza, o addirittura (alla rovescia!) come un errore di grammatica. Persino
le persone colte considerano chi dice "lo" come minimo un pedante.
Le sue origini sono da ricercarsi
sicuramente nella tradizione culinaria dei Longobardi che, sembra, abbiano
tramandato la ricetta agli emiliani durante la loro dominazione. Fino dalla
metà del ‘900 lo gnocco fritto ha rappresentato la base della colazione
invernale contadina, quando, tra novembre e dicembre si uccideva il maiale
avendo così a disposizione lo strutto, ingrediente insostituibile per una buona
riuscita dello gnocco fritto: necessario nell'impasto ed indispensabile per la
cottura. La tradizionalità del prodotto è stata riconosciuta ufficialmente con
l'inserimento del Gnocco Fritto nell'elenco nazionale dei Prodotti
Agroalimentari Tradizionali (PAT), che secondo la revisione del 16/06/2010,
risulta iscritto al nr. 124 dell'Elenco Regionale della Regione Emilia Romagna.
Cercando in rete, ho trovato una miriade di
possibili varianti per la preparazione di questo pilastro della tradizione
emiliana e, non avendo una ricetta di riferimento, ho provato questa che è un
mix di varie ricette.
Il risultato mi è parso buono ma mi riprometto di
fare altre prove.
Ingredienti (per 6-8 persone).
500 g
di farina 1 macinata a pietra;
130 g
di latte intero;
200 g
di acqua gassata;
20 g
di strutto morbido;
10 g
di sale;
Mortadella
q.b.
Olio EVO per friggere q.b.
1
– Preparazione.
Mettete
in una ciotola la farina con il latte, l’acqua, lo strutto e il sale.
Lavorate
l’impasto fino a ottenere una pasta liscia e omogenea.
Arrotolate
a palla e fate riposare, coperto con la pellicola trasparente, per almeno 30
minuti.
Rovesciate
l’impasto sulla spianatoia e stendetelo a rettangolo allo spessore di 2 mm.
Con una rotella dentellata ricavate tante strisce
di pasta, larghe 5-6 cm e poi formate dei rombi della dimensione che più vi
aggrada.
2
– Cottura.
In una padella mettete abbondante olio EVO e
friggete i vostri “gnocchi” in abbondante olio caldo (almeno 160 °C) per pochi
minuti; scolateli e fateli asciugare su carta assorbente da cucina per
eliminare l’eccesso di olio.
3
- Presentazione.
Servite il vostro gnocco fritto accompagnato (o
farcito) con la mortadella o con affettati a piacere.
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