La mandorla è il seme del mandorlo, una pianta appartenente alla stessa famiglia del pesco: è alta circa dieci metri ed i suoi semi, le mandorle appunto, sono racchiusi in un guscio legnoso a sua volta contenuto in un nocciolo.
Generalmente le mandorle vengono consumate secche durante tutto l'anno e si trovano fresche solamente in prmavera.
Fino all'inizio del secolo scorso Agrigento
rappresentava il primo produttore al mondo di mandorle e nella sua provincia ne
venivano coltivate più di 700 specie; purtroppo ad oggi le cose sono cambiate e
sono drasticamente diminuite le zone di coltivazione e anche numerose varietà
di mandorle sono andate scomparendo.
Le mandorle sono un alimento molto ricco di
proteine, digeribile e molto energetico; nella sua composizione troviamo
vitamine del gruppo B, vitamina E, grassi insaturi, magnesio, ferro, potassio,
rame e fosforo.
Nelle mandorle è presente anche una piccola quantità
di laetrile, considerata una sostanza antitumorale. Il 55% per cento della mandorla è costituito
da grassi, il 20% da zuccheri, e il restante 25% da proteine.
Alle mandorle,
oltre alle proprietà altamente energetiche, vengono attribuite proprietà
lassative; fin dai tempi più antichi il latte di mandorle era considerato un
ottimo rimedio rinfrescante dell'intestino e della vescica. Le mandorle sono
indicate in caso di denutrizione, oltre che altamente nutritivo sono anche
un alimento molto equilibrato, e il loro utilizzo viene consigliato in
determinati momenti in cui l'organismo ha particolarmente bisogno di energia:
gravidanze, convalescenze, attività sportiva, superlavoro fisico ed
intellettuale.
Molto
importante il ruolo della vitamina E che svolge un'azione determinante
nell'attenuazione del rischio di attacchi cardiaci; insieme ai grassi insaturi
contribuisce a ridurre la crescita della placca aterosclerotica nelle arterie.
Le mandorle possono quindi essere considerate un alimento completo, meno
grasse delle noci, ma in possesso di maggiori proprietà stimolanti e curative.
L'olio di mandorle dolci è ricco di proteine, sali minerali,
vitamina A, e altre vitamine del gruppo B; è un ottimo emolliente, nutriente e
lenitivo. Adatto ad ogni tipo di pelle, combatte l'invecchiamento della
medesima ed è utilizzato soprattutto in caso di pelle secca; utile in caso di
morbillo o varicella, dove, il suo effetto emolliente ne attenua il prurito.
L'olio di mandorle è anche utile in caso di smagliature nel periodo della
gravidanza o come conseguenza di una dieta ferrea. Oltre a queste caratteristiche,
forse non tutti sono a conoscenza del fatto che l'olio di mandorle può essere
impiegato per ridare vigore e lucidità a capelli "spenti"; è
consigliato un impacco con olio di mandorle, della durata di 20 minuti circa,
prima del lavaggio dei capelli.
Bevanda
altamente energetica, si prepara con mandorle dolci, qualcuna amara e zucchero.
E' un alimento con un grande apporto calorico, attenzione quindi a non
esagerare con le dosi (visto anche il suo gusto piacevole), infatti un
bicchiere di latte ha le stesse calorie di mezzo etto di banana. Ha proprietà
antidepressive, antinfiammatorie, rinfrescanti e riequilibranti dell'umore.
Le
mandorle amare non sono adatte per l'alimentazione umana, infatti contengono
una sostanza tossica, l'amigdalina, che viene disattivata solo con una cottura
prolungata; più una mandorla è amara più è tossica.
Se
provviste di guscio, le mandorle possono essere conservate in ambiente fresco e
asciutto anche per qualche mese, se sgusciate, il periodo di conservazione si
riduce di molto ed occorre conservarle in un vaso ben chiuso.
L'olio
di mandorle dolci può essere tranquillamente usato in sostituzione della
classica saponetta; elimina le impurità e non altera il normale equilibrio
della pelle, oltre ad essere un'ottima sostanza idratante.
Sconsigliato
il consumo delle mandorle per chi è predisposto all'herpes; infatti, contengono
una sostanza particolare, l'arginina, che è in grado di stimolare l'attivazione
del virus.
Studi recenti hanno dimostrato come un consumo
abituale di questo alimento abbassa i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi: ovviamente bisogna
tenere in considerazione che chi è soprappeso non potrà abusarne, perché come tutti gli alimenti lipidici, il loro
consumo va controllato con attenzione valutando sempre le quantità che il nostro organismo può permettersi.
Causa
l'alto potere energetico e nutritivo, meglio non consumare più di una dozzina
di mandorle in un giorno; suggerito il ricorso al latte di mandorle per calmare
la tosse e fornire un ottimo alimento ricostituente per anziani e bambini.
Per
problemi di stitichezza ricorrere all'olio di mandorle, da assumere a digiuno,
che oltretutto svolge una funzione equilibrante dell'intestino.
Evitare
rigorosamente dal consumo di mandorle amare in quantità eccessiva, in quanto
estremamente tossiche.
Ho
sempre consumato questo tipo di dolcetti; essendo mia madre della provincia di
Foggia e mio cognato della provincia di Lecce, in occasione delle festività,
quando ci si trovava con parenti vari, queste delizie non mancavano mai.
Ingredienti (per 20-25
pasticcini).
250
g di mandorle;
20
g circa di mandorle amare (o armelline) (*);
200
gr di zucchero semolato;
50
g di scorze di arancio candite;
15
di miele di acacia;
80-90
g di albume (di circa 3 uova);
1
bustina di vanillina;
Mandorle
intere per la finitura q.b.
Frutta
candita per la finitura q.b.
1 – Preparazione.
Prepariamo la farina di mandorle.
ùIn
un padellino, portate a bollore dell’acqua, aggiungete le mandorle e le
armelline e fate bollire per un paio di minuti. Scolatele e tuffatele in una
ciotola contenente acqua fredda: in questo modo sarà più agevole l’eliminazione
della buccia.
Fatele
asciugare bene, magari facendole stazionare in forno caldo 80-100 °C per 10-15
minuti. Fatele raffreddare e, utilizzando un frullatore, tritate le mandorle e
armelline sino ad attenere un polvere molto fine (**).
Ovviamente,
se si ha la possibilità di acquistare della buona farina di mandorle, questo
passaggio può essere saltato rendendo ancora più veloce l’esecuzione della
ricetta.
Prepariamo la crema di scorza
d’arancio candita.
Mettete
nel bicchiere di un mixer (o in un mortaio), le scorze di arancio candite con
un cucchiaio di zucchero e frullate sino ad ottenere una crema il più fine
possibile.
Prepariamo i pasticcini.
In
una ciotola si versa la farina di mandorle e armelline, lo zucchero, la crema
di scorza d’arancio, il miele, la vanillina, gli albumi d’uovo e mescolate
molto bene sino a quando tutti gli ingredienti non si siano ben amalgamati; se
l’impasto dovesse essere troppo duro, potete aggiungere un altro po’ di albume.
L’impasto finale dovrà essere morbido, compatto non troppo asciutto.
Inserite
l’impasto in una tasca da pasticcere (munita di beccuccio a stella) e spremete
direttamente l’impasto su una teglia ricoperta da un foglio di carta da forno.
Finite
i pasticcini mettendo sopra una mandorla, una ciliegina candita, un pezzetto di
candito, un chicco di caffè, secondo il vostro gusto.
Spolverate
sopra i dolcetti un po’ di zucchero semolato e lasciate riposare per una notte:
quest’attesa ha lo scopo di garantire che i dolcetti mantengano la forma
durante la cottura.
In commercio potete trovare della buona pasta di mandorle già pronta che vi permetterà di ottenere dei dolcetti saltando a piè pari tutta la preparazione della pasta di mandorle. Personalmente ritengo che farequesti dolcetti, come sopra descritto, appaga di più!
In commercio potete trovare della buona pasta di mandorle già pronta che vi permetterà di ottenere dei dolcetti saltando a piè pari tutta la preparazione della pasta di mandorle. Personalmente ritengo che farequesti dolcetti, come sopra descritto, appaga di più!
2 – Cottura.
Infornate,
in forno preriscaldato a circa 180-200 gradi. La temperatura del forno non può
essere indicata con esattezza: dipende infatti dalle caratteristiche del
proprio forno. Occorrerà quindi fare delle prove, in modo da trovare quella
giusta per il proprio modello. E’ importante però che, a fine cottura i
pasticcini appaiano dorati all’esterno ma siano ancora ben morbidi all’interno
(si induriranno un po’ raffreddandosi).
3 - Presentazione.
Lasciar
raffreddare e servire.
(*) Non avendo a disposizione le mandorle amare (o armelline) è possibile usare gli estratti di mandorle amare che si trovano in commercio, utilizzati alle dosi consigliate dal produttore.
(**) Per effetto della triturazione, la massa tenderà a surriscaldarsi liberando gli olii essenziali dalle mandorle facendo “impastare” il tutto; per evitare questo inconveniente, frullate per qualche minuto, fermate e mettete il bicchiere del frullatore (con le lame) nel freezer e fate raffreddare bene. Togliete dal freezer e frullate di nuova: ripetete questa operazione sino ad ottenere la finezza desiderata.
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