Il termine banana è applicato al frutto della
pianta, che si sviluppa (nella specie e nelle varietà commestibili) in una
serie di grappoli. Le banane pesano tipicamente 125-200 g, benché questo peso
vari parecchio fra le differenti cultivar. Il frutto è commestibile per
circa l'80%, il restante 20% è buccia; può essere consumato crudo o cotto.
Il sapore e la struttura di molti tipi di banane
sono influenzati dalla temperatura a cui maturano, e dal grado di maturazione:
i frutti fatti maturare per più tempo e a temperature maggiori avranno minore
consistenza e saranno più dolci rispetto a quelli più acerbi e cresciuti in
ambiente più rigido o ventilato, che saranno quindi più turgidi e meno
saporiti. Il colore della polpa evolve dal verde verso il giallo e, in avanzato
stato di maturazione, tende a manifestare chiazze marroni corrispondenti ad accumuli
di zuccheri. Il livello di maturazione è visibile anche dal colore della
buccia: tendente al verde nelle banane acerbe, al giallo scuro con piccole
chiazze marroni in quelle molto mature, al giallo acceso nelle altre (quelle di
maggior diffusione in ambito commerciale).
Le banane maturano generalmente nella stagione
primaverile/estiva del luogo in cui si trovano (l'emisfero meridionale). È nota
la tendenza di questo frutto a maturare anche dopo essere stato colto dalla
pianta: questo processo è dovuto all'emissione di etilene da parte della banana
stessa e caratterizza in generale tutti i cosiddetti frutti climaterici (anche
se nel caso della banana il fenomeno è particolarmente marcato).
Il fenomeno è
accelerato dalle temperature elevate, che influiscono sulla maggiore produzione
di etilene, dalla ridotta ventilazione e dalla presenza di altri frutti
climaterici, quali mele, pomodori o altre banane, nelle vicinanze.
In alcuni
processi industriali, le banane vengono messe in ambiente non ventilato e a contatto
con etilene prodotto artificialmente proprio per velocizzare la maturazione e
ottenere così frutti più dolci in minor tempo.
La diffusione del banano
avvenne nell'Asia sud-orientale in epoca preistorica. Ancora oggi si trovano
molte specie di banane selvatiche in Nuova Guinea, Malesia, Indonesia e Filippine.
Recenti prove archeologiche
e paleoambientali nelle paludi del Kuk, nella Western Highlands Province della Papua
Nuova Guinea suggeriscono che la coltivazione della banana risalga almeno al 5000
a.C. e forse anche all'8000 a.C. Ciò farebbe degli altopiani della Nuova Guinea
il luogo in cui il banano fu domesticato.
È probabile che altre specie di
banani selvatici siano stati domesticati successivamente in altre zone
dell'Asia sud-orientale.
La banana è menzionata per
la prima volta nella storia scritta in testi buddhisti del 600 a.C. Alessandro
Magno scoprì il sapore della banana nelle valli dell'India nel 327 a.C.
L'esistenza di una coltivazione organizzata di banane è stata riscontrata in Cina
almeno dal 200 d.C. Nel 650, i conquistatori islamici portarono la banana fino
alla Palestina. I mercanti arabi diffusero successivamente le banane in quasi
tutta l'Africa.
Nel 1502, i
coloni portoghesi iniziarono le prime piantagioni di banane nei Caraibi e in America
Centrale.
Oltre ai frutti, nella
cucina del Bengala e del Kerala (in India) si usano i fiori del banano, crudi o
cotti. Negli stessi paesi e anche in Birmania si usa pure il cuore tenero del
tronco del banano.
Un altro modo per consumare
il frutto è l'essiccazione. Le banane essiccate hanno un colore marrone scuro e
un sapore tipico e intenso.
Le banane sono state anche
usate per produrre marmellate. Tuttavia, al contrario di altri frutti, le
banane sono state usate solo recentemente per preparare succhi e spremute.
Malgrado l'85% di contenuto d'acqua, è stato storicamente difficile estrarre il
succo dal frutto perché, quando viene pressata, una banana diventa
semplicemente polpa. Nel 2004, scienziati del”Bhabla Atomic Research Centre”
(BARC, India), hanno brevettato una tecnica per estrarre il succo trattando la
polpa di banana in un recipiente con una reazione che impiega da 4 a 24 ore.
Le foglie di banana,
grandi, flessibili e impermeabili, sono come ombrelli e sono usate per avvolgere
cibi.
La superficie interna della
buccia di banana, infine, può essere strofinata sull'irritazione provocata
dall'edera del Canada per abbatterne i sintomi. Inoltre, la pelle della banana
veniva utilizzata come medicinale per il trattamento della psoriasi. È
possibile inoltre utilizzare la buccia di banana come lucido per scarpe
ecologico.
Da molto tempo, la banana
si è conquistata un ruolo prestigioso nelle tavole della popolazione globale:
non a caso, la banana sembra essere il frutto più consumato al mondo, grazie
alle sue proprietà benefiche ed
al suo sapore caratteristico.
Il frutto è costituito da acqua (75%), carboidrati
(23%), fibra (2,6%), proteine (1%) e grassi (0,3%): questi valori nutrizionali
possono presentare alcune variazioni in base alle diverse categorie, al
differente stadio di maturazione, nonché alle tecniche ed ai luoghi di
coltivazione.
Questo frutto
esotico, è ormai facilmente reperibile durante tutto l’anno: spesso escluso da
molte diete, è in realtà un ottimo alleato del benessere e della salute, date
le sue indiscutibili proprietà, che la rendono particolarmente idonea per
l’alimentazione, in particolare di bambini e sportivi.
La banana è infatti ricca
di potassio
(358 mg per 100 grammi). Per capirci quasi il doppio delle pesche che ne
contengono circa 190 mg.
Il potassio è amico indiscusso del cuore, per un regolare
ritmo cardiaco. Pare inoltre, da quanto emerso da recenti studi, che
un’assunzione costante di potassio possa aiutare i soggetti ipertesi a mantenere bassi i valori della pressione sanguigna.
Ecco perché il potassio consente di ridurre
i rischi di ictus e infarti. Inoltre questo minerale è
indispensabile nella trasformazione del glucosio in glicogeno, per la sua
assimilazione, e nella sintesi proteica. I muscoli dunque traggono particolare
beneficio da tale minerale.
Inoltre la banana ha
discreto apporto vitaminico: la vitamina
B1,fa bene alla salute di capelli, unghie e pelle; la vitamina B6 invece agisce
con il magnesio, favorendo la produzione di emoglobina. Ciò, aggiunto ad una
buona presenza di ferro,
fanno della banana un aiuto per i soggetti anemici.
Da non dimenticare poi, che
al contrario di quanto credono in molti, la banana regolarizza il
transito intestinale, grazie all’elevato contenuto di fibre, che le conferiscono
inoltre un ottimo potere saziante.
La banana è perciò l’ideale per gli sportivi,
per reintegrare sali e vitamine perse con lo sforzo fisico, e per una più
immediata assimilazione degli zuccheri. Inoltre con on 86 Kcal per 100g, la banana
si presta bene per preparare frullati o drink energetici, eventualmente anche
con altra frutta. E’ottima per l’alimentazione dei bambini, che necessitano di
energia, ma anche per gli spuntini
dei più grandi, grazie al suo
potere saziante.
Dunque mai eliminarla
dall’alimentazione: integrarla in un regime alimentare sano e corretto, è
invece la cosa migliore!
A causa
della presenza di alcune proteine racchiuse nella polpa (proteina Ba1, Ba2 e
Mus XP 1), la banana potrebbe scatenare manifestazioni allergiche in soggetti
particolarmente sensibili.
La buccia della banana,
spesso, si connota da piccole chiazze scure: è un normale processo di
maturazione dovuto alla produzione di serotonina da parte del triptofano
presente nella buccia del frutto. Da qui le supposizioni secondo cui la banana
possa vantare blande proprietà antidepressive naturali: in realtà non può
propriamente considerarsi tale, poiché a livello gastrico la serotonina è
digerita dagli enzimi.
Un altro modo per consumare
il frutto è l'essiccazione.
Particolare e curioso è
stato lo studio seguito da una dottoressa di ricerca all'Università Federale di
Sao Carlos (Brasile): le bucce della banana potrebbero essere d'aiuto nel
processo di purificazione dell'acqua, essendo utili nell'estrazione
d'inquinanti metallici quali piombo e rame. In questo processo, in primis
devono essere essiccate le bucce di banana, poi queste vengono polverizzate e
successivamente setacciate per ottenere particelle della stesso diametro.
Essendo le particelle cariche negativamente, queste riuscirebbero ad attirare i
metalli (con carica negativa): il risultato è stato sorprendente, poiché
l'inquinamento dell'acqua è stato notevolmente ridotto.
Ho sempre consumato banane con una certa
regolarità (2-3 a settimana) molto prima di scoprire, sino in fondo, le sue
innumerevoli proprietà benefiche.
A differenza di molti, io le preferisco
decisamente mature (per capirci con la buccia quasi marrone), perché sono più dolci
e profumate.
Ho trovato, sul sito di “Giallo Zafferano”, questa
ricetta particolarmente indicata
per quei bambini (e non solo) che sono poco propensi nel consumare la frutta in
modo regolare.
Ingredienti (per 14-16 muffin)
3 banane mature (circa 250 g di polpa);
250 g di farina tipo “00”;
150 g di cioccolato fondente in gocce;
125 g di burro;
125 g di zucchero semolato;
100 ml di latte intero;
2 uova;
12 g di lievito per dolci;
1 cucchiaio di succo di limone;
½ cucchiaino di bicarbonato;
1 pizzico di sale;
1 Bustina di vanillina.
1
– Preparazione.
Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente e,
con uno sbattitore elettrico, miscelando per qualche minuto insieme allo
zucchero fino a che il composto risulti chiaro e cremoso. Aggiungete quindi le
uova una ad una sempre sbattendo.
Su un piattino schiacciate la polpa delle banane
bagnandola con poco succo di limone per evitare che annerisca, rendetela
una purea e poi aggiungetela al composto.
Aggiungete anche il latte a filo; a questo punto
incorporate anche la farina, il lievito, la vanillina, il bicarbonato e il
pizzico di sale preceden-temente setacciati e mescolate con un cucchiaio per amalgamare
tutti gli ingredienti.
In ultimo potete aggiungere le gocce di cioccolato
amalgamando bene il tutto e ricordandovi
di tenerne da parte un paio di cucchiai per la finitura dei muffin. Riempite
gli stampi da muffin con dei pirottini di carta e distribuitevi il composto con
l’aiuto di un cucchiaio. Ricordatevi che il composto non deve superare il bordo
dei pirottini di carta, perché i muffin si gonfieranno in cottura e potrebbero
uscire dai pirottini.
Distribuite sulla superficie dei muffin le gocce di
cioccolato che avete avanzato in precedenza di modo che rimangano sulla superficie
anche dopo la cottura.
2
– Cottura.
Infornate a 180°C, forno statico per 25/30 minuti
circa, fino a quando infilzando i muffin con uno stecchino, questo non
risulterà asciutto.
3
- Presentazione.
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