Gli anacardi, o noci di anacardio, sono
conosciuti in tutto il Mondo con diversi sostantivi: noci di acajou o acagiù,
casher nuts, noix d'acajou, noix d'Arabie, anacarde occidental, Tintennusse,
Mahagoininnusse, Mahagoni Kernel, Kernel westindische, elefanten lause.
Gli anacardi, che appartengono alla categoria così
detta della frutta secca, dal punto di vista botanico sono i frutti (o meglio gli
acheni) dell'Anacardium occidentale Linn., una pianta appartenente alla
famiglia delle Anacardiaceae (Terebintaceae); gli anacardi sono originari
dell'America (Brasile) ma ad oggi le relative coltivazioni coprono quasi
l'intero pianeta.
Esiste anche una varietà di
anacardi orientale chiamata Senecarpus anacardium Linn. f.; questa specie,
originaria dell'India, produce frutti analoghi alle varietà dell'Anacardium
occidentale Linn. che hanno le stesse caratteristiche nutrizionali.
Gli anacardi si presentano
come piccole noci simili a fagioli (reniformi), lunghe circa 2-4 cm. Il seme,
chiuso all'interno del guscio, è di colore bianco e si caratterizza per un
gusto dolce e oleaginoso; generalmente, in Europa, gli anacardi sono consumati
tostati, da soli o come ingrediente di pasticceria e cioccolateria; gli
anacardi sono conosciuti anche con l'appellativo di "mandorline
indiane" o "anacarde".
Gli anacardi contengono un pool amminoacidico che
si caratterizza per la prevalenza di ac. glutammico, arginina, acido aspartico
e leucina, mentre sono contenuti in misura inferiore triptofano, metionina e
cistina.
Gli
anacardi vengono considerati un alimento "pregiato", in virtù del
rispettivo contenuto lipidico insaturo (estraibile sotto forma di olio di
anacardi) che rappresenta circa il 49% del peso complessivo; l'olio di anacardi
è, dal punto di vista gustativo e organolettico, molto simile a quello di
mandorle e si presta bene al consumo alimentare. L'olio di anacardi (come la
materia prima grezza) è l'unico alimento, assieme all'olio di palma, a
contenere la forma delta di vitamina E (δ-tocoferolo). Gli anacardi contengono
anche il 35% di proteine (a medio valore biologico) e il 16% di glucidi totali.
Ricordiamo ancora una volta
che, dal GUSCIO degli anacardi (e NON DAL SEME!), si ottiene un olio nocivo e
addirittura caustico (olio d'anacardio - olio d'acajou) contenente: acido
anacardico (90%) e cardolo (10%). Dalle radici degli alberi di anacardi si
ricava un essudato gommoso paragonabile alla gomma arabica.
Ciò che non tutti sanno è
che i semi (acheni) dell'Anacardium occidentale Linn. e del Senecarpus
anacardium Linn. f. non sono l'unica porzione della pianta utilizzata a scopo
alimentare.
Il peduncolo dell'achenio
stesso (pomme d'acajou) è commestibile e si presenta ipertrofico, carnoso,
dalla forma di pera e dal colore di mela rossa; è frequentemente impiegato per
la produzione di conserve e, se fermentato, produce un distillato
caratteristico.
Frequenza di Consumo
Gli anacardi sono alimenti
estremamente calorici, dei quali il 49% del peso è costituito da lipidi; questi
ultimi apportano circa il 70% dell'energia complessiva dell'achenio (mentre
solo il 10% delle calorie deriva da proteine e il 20% da carboidrati). La
prevalenza degli acidi grassi è di tipo monoinsaturo (come quelli dell'olio
vergine d'oliva) e, ovviamente, gli anacardi non contengono colesterolo.
Si
osservano ottime quantità di ferro (Fe), potassio (K) e fosforo (P), mentre
l'apporto di vitamine non ne giustificherebbe il consumo frequente.
Gli anacardi, oltre ad
avere una frequenza di consumo limitata a 2-3 volte la settimana (rientrando
nella categoria della frutta secca), dovrebbero essere contestualizzati in una
dieta povera di grassi (dei quali sono ricchi) e le relative porzioni non
dovrebbero superare i 15-20 g di parte edibile (90-120 kcal).
Oggi vi racconto una
ricetta di “recupero” di una parte dell’ananas che spesso viene scartato: il
torsolo interno.
Quando l’ananas acquistato
è ben maturo, il torsolo interno è sufficientemente tenero da poter essere
consumato. Al contrario, se il frutto non è ben maturo il torsolo risulta
essere duro e fibroso e normalmente viene scartato; in questa ricetta lo
utilizzerò per preparare un gustoso risotto.
Ma prima di descrivere la ricetta, alcune curiose
informazioni sull’utilizzo dell’ananas, questo fantastico frutto, di cui non si
butta nulla!
Il “ciuffo” di foglie del frutto, una volta asportato
e opportunatamente pulito, può essere trattato, fatto radicare per ottenere una
bellissima pianta
ornamentale in grado anche di produrre un nuovo frutto.
A Londra, Ananas Anam è una start up che ha
ripreso e migliorato un'antica tecnica filippina per ottenere dalle foglie di
ananas un materiale simile alla pelle.
Si chiama Piñatex
il nuovo materiale innovativo sostituto della pelle, a base di fibre di foglie
d’ananas, utilizzabile per la produzione di abbigliamento ed accessori moda.
La buccia e tutte le parti esterne dell’ananas
possono essere utilizzate, come nel caso di altra frutta (per esempio le mele),
per ottenere del ottimo e profumatissimo aceto:
per approfondire cliccate sul link.
Il gambo
che attraversa verticalmente l'intero frutto è considerato un elemento davvero
prezioso in ambito fitoterapico. Si tratta di una delle parti dell'ananas
maggiormente ricche di proprietà benefiche, che proprio per questo è, in questi
anni, oggetto di riscoperta e sempre più sfruttato dalla medicina alternativa.
Il gambo di ananas è, infatti, la parte del frutto che contiene maggiori
quantità di bromelina, la quale agisce in modo positivo sul nostro sistema
digestivo, migliorandone le funzionalità e limitando le irritazioni. Inoltre,
tale sostanza è facilmente assimilabile dal nostro organismo, che ne assorbe
fino al 40% della quantità ingerita e la trasmette nel sangue, dove concorre a
prevenire la formazione di coaguli. Non meno importante, il gambo di ananas si
rivela un preziosissimo alleato nel combattere la formazione di muco durante
influenze e raffreddori di varia natura, aiutando a favorire il naturale
decorso della malattia e dei suoi sintomi.
Va inoltre ricordato
che la bromelina regola la ritenzione idrica e, di conseguenza, aiuta a
combattere la cellulite.
Ingredienti (per 4 persone).
Torsolo
(o gambo) di un ananas;
320 g
di riso Thai;
600
ml di brodo vegetale;
1
porro (solo la parte bianca);
Un
ciuffo di prezzemolo fresco;
1
cucchiaio colmo di anacardi;
1
cucchiaio colmo di arachidi non salate;
1
pezzetto di zenzero fresco;
1 peperoncino
fresco (o secco reidratato);
1
cucchiaino di curcuma;
3-4
cucchiai di olio EVO;
Sale e pepe nero macinato fresco q.b.
1 –
Preparazione.
Preparate
il brodo vegetale.
Predisponete una casseruola con: 1 litro d’acqua,
1 carota, 1 gambo di sedano, la parte verde del porro, 1 spicchio d’aglio, 2-3
foglie d’alloro, qualche gambo di prezzemolo, 2-3 chiodi di garofano, qualche
grano di pepe nero, portate a bollore; coprite con coperchio e cucinate, a
fuoco moderato, per 20-30 min. Trascorso il tempo, filtrate il brodo
utilizzando un colino a maglia fine.
Preparate
il riso.
In una casseruola, mettete il riso, coprite con
600 ml brodo, un cucchiaio di sale, coprite con un coperchio e fate cuocere, a
fuoco basso, fino a quando l’acqua sarà stata assorbita e il riso sarà pronto;
lasciatelo raffreddare e, con una forchetta sgranatelo completamente.
Preparate
il resto degli ingredienti.
Pelate un pezzo di zenzero e tritatelo finemente;
la quantità di zenzero da utilizzare è soggettiva e dipende dal grado di
piccantezza voluto: regolatevi secondo il vostro gusto.
Eliminate dal porro la parte radicale, le foglie più
esterne e tenete solo la parte bianca che, dopo averla ben lavata, andrete a affettarlo
finemente a coltello.
Tagliate il torsolo di ananas a cubetti non troppo
grandi.
2 –
Cottura.
Nel frattempo mettete in padella gli anacardi, le
arachidi e tostate per qualche minuto (attenzione a non farli colorare troppo).
Quando saranno raffreddati, tritateli grossolanamente a coltello, metteteli da
parte e, nella stessa padella, aggiungete la curcuma, peperoncino e tostate per
un minuto. Nel caso non aveste a disposizione il peperoncino fresco, fate
reidratare quello secco per una decina di minuti in acqua tiepida; poi, dopo
averlo leggermente strizzato, aggiungetelo nella preparazione.
Unite ora l’olio EVO, il porro, il torsolo
dell’ananas tagliato a cubetti e fate insaporire per 3-4 minuti aggiungendo un
paio di cucchiai di brodo caldo. Aggiungete quindi il riso sgranato, gli
anacardi con le arachidi, lo zenzero, regolate di sale e fate saltare per altri
3-4 minuti.
3 -
Presentazione.
Servite con una spolverata di prezzemolo tritato
fresco e, se gradito, altro pepe nero.
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