lunedì 10 agosto 2015

Cotolette di funghi Pleurotus.

Il Pleurotus ostreatus è un fungo commestibile conosciuto anche con i nomi volgari di Orecchione e Gelone; il suo nome deriva dalla parola latina ostrea che significa ostrica ed in alcune zone d'Italia l'orecchione viene appunto chiamato fungo ostrica.

Pleurotus ostreatus (orecchione).

L'Orecchione ha un cappello che si presenta spesso con forme e sfumature di colori diversi, dal grigio chiaro al grigio violaceo, dal grigio azzurro al grigio più scuro. La forma del cappello richiama vagamente quella di una conchiglia e può raggiungere un diametro di 20 cm. circa. Le lamelle sono abbastanza fitte e scendono giù per buona parte del gambo contribuendo a facilitare il riconoscimento di questo singolare fungo, chiamato anche gelone.
Il gambo è molto corto e pieno, di colore bianco sporco con carne molto soda e compatta mentre quella del cappello si può definire quasi gommosa.

Pleurotus ostreatus (orecchione).

Il Pleurotus ostreatus cresce in gruppo sui ceppi e sui tronchi di diversi alberi di latifoglie con predilezione di salici, gelsi e pioppi; l'Orecchione compare in colonie dall'inizio dell'autunno fino all'inverno, infatti questo fungo non teme le temperature rigide e resiste bene alle gelate dell'inverno. Da qui il nome di gelone. È possibile trovare Pleurotus ostreatus un po' in tutte le zone d'Italia.
L'Orecchione è considerato un buon fungo commestibile e si presta benissimo ad essere coltivato e probabilmente è il fungo che viene coltivato con maggior successo, sia in ambito domestico che industriale.
Per questo motivo è possibile trovare il commercio il Pleurotus ostreatus in tutti i periodi dell'anno. L'orecchione è un fungo che può essere cucinato in vari modi, ha però bisogno di un tempo di cottura più lungo rispetto agli altri funghi a causa della sua carne molto dura e tenace.

Coltivazione di Pleurotus ostreatus (orecchione).

Il Pleurotus ostreatus assomiglia al Pleurotus cornucopiae, un fungo che ha lo stesso habitat ma che ha il cappello più chiaro, ugualmente commestibile (ha però un cattivo odore).
L'Orecchione ha una forma che ricorda il fungo dell'olivo, un fungo velenoso che però è difficilmente confondibile in quanto ha una colorazione decisamente diversa (è arancione).
L'Orecchione è un fungo molto comune in Italia e cresce un po' dappertutto, dalle pianure alle colline fino ad un'altezza di 1.000 metri.

Per la preparazione di questa ricetta, normalmente utilizzo, dalla seconda metà di Agosto sino a tutto Settembre, i grandi cappelli del fungo Macrolepiota procera (conosciuto come “Mazza di tamburo”); mentre da Ottobre sino a Novembre le cappelle del fungo Armillaria mellea (conosciuto come “Chiodino).
Durante il resto dell’anno, i Pleurotus ostreatus meglio si prestano per la realizzazione di questo piatto.

Cotolette di funghi Pleurotus.

Ingredienti (per 4 persone). 
500 g di cappelle di Pleurotus;
Per la panatura: 
2 uova;
1 pizzico di sale;
1 pizzico di pepe nero macinato fresco;
4 cucchiai di latte fresco intero;
1 cucchiaio di grana grattugiato;
½ cucchiaino di mix di salvia, rosmarino e timo tritati;
Pane grattugiato q.b.
Per scottare i funghi: 
1 l d’acqua;
1 pizzico di sale;
50 ml di aceto bianco.
Per friggere: 
Olio di semi d’arachide. 

1 – Preparazione. 
Con un coltellino affilato, eliminate il gambo dei fughi tagliandoli all’attaccatura del cappello che andrete a lavare con acqua corrente.
In una padella, portate ad ebollizione l’acqua con il sale e l’aceto bianco.
Raggiunto il bollore, mettete 2-3 cappelle di fungo e fate scottare per 5-8 minuti (in funzione della dimensione dei funghi); scolatele, lasciate raffreddare e proseguite sino ad esaurimento delle cappelle.
Dentro una scodella abbastanza profonda, sbattete le uova con il latte, il grana, sale, pepe e immergetevi i vostri funghi, lasciateli almeno 15 minuti a “mollo” in modo da farli impregnare per bene di uovo.
In un piatto fondo preparate un mix. ben miscelato, con il pangrattato e gli aromi. 

2 – Cottura. 
In una padella capiente, portate a temperatura l’olio di semi (circa 160 °C).
Prendete un fungo per volta, impanatelo delicatamente e appena l’olio sarà ben caldo, iniziate a friggerli; appena i funghi risultano croccanti e dorati, da entrambi i lati, poneteli su carta assorbente per eliminare l’eccesso di olio. 

3 - Presentazione. 
Spolverizzateli con del sale fino e serviteli su un piatto accompagnati da una bella insalata verde o, in alternativa, potete trifolare (1) i gambi eliminati dai funghi stessi.


(1) Eliminate il terriccio dai gambi, lavateli con abbondante acqua e tagliateli a rondelle sottili. In una padella mettete a rosolare uno spicchio d’aglio schiacciato con un cucchiaio d’olio EVO. Quando l’aglio prenderà un po’ di colore, eliminatelo, aggiungete i gambi dei funghi, un pizzico di sale, una spruzzata di vino bianco secco e cuocete, mescolando di frequente; i gambi dei funghi saranno cotti quando, all’assaggio, la polpa risulterà morbida; aumentare il fuoco e procedere nella cottura sino a quando i liquidi si saranno completamente consumati. Se necessario, aggiustate di sale, aggiungete una spolverata di prezzemolo tritato fresco, mescolate bene e servite.

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