Quest’anno la stagione della raccolta dei funghi
non è stata particolarmente ricca come gli anni passati. Nel periodo tra giugno
e settembre, in quella parte di Trentino dove abbiamo la casa in affitto
(Carisolo), l’alternanza di piogge e sole, tanto importanti per la crescita dei
funghi, non è stata ottimale: lunghi periodi siccitosi seguite da poche piogge.
Un altro motivo del calo di presenza dei funghi è
dovuto al lento, ma progressivo, abbandono dei boschi che, a parte le zone del
parco, vengono lasciati a se stessi: alberi caduti, sottobosco sempre più
invaso da vegetazione infestante (rovi, ortiche, erbacce, ecc.).
Ciò nonostante, sono riuscito a raccogliere dei
gallinacci (1) e dei clavatus (2) da conservare surgelati e una buona quantità
di porcini (3), con i quali ho preparato delle conserve sott’olio ed una
piccola scorta di funghi secchi per l’inverno.
Dal mese di
ottobre, la ricerca dei funghi (chiodini) di è spostata in Lombardia e Piemonte.
Anche in questo caso, la stagione non è stata un granché: le piogge sono
arrivate tardi e il periodo di raccolta, normalmente di 2-3 settimane, si è
dimezzato.
Questo tipo di funghi, come già accennato nel mio
post precedente, si presta molto bene ad essere consumato in umido, si
consiglia però di sottoporlo ad una cottura prolungata per renderlo così più
digeribile. E' buono anche conservato avendo l’accortezza di farli bollire per
15-20 min. prima di surgelarli;
questo perché sembra che alcune sostanze nocive
presenti nel fungo si fissino in modo permanente con la congelazione e anche
una cottura prolungata dopo lo scongelamento pare non sia sufficiente ad
eliminare queste sostanze. Per questo motivo si sconsiglia di cogliere i
chiodini dopo eventuali gelate notturne.
Ho tolto dal congelatore una vaschetta di questi
chiodini e volevo cucinarli diversamente dal solito umido con polenta.
Dopo qualche ricerca in rete, alla fine, ho
trovato questa ricetta; l’ho provata e devo dire
che il risultato è stato buono; da tener presente per il futuro.
Ingredienti (per 4 persone)
380 g di farfalle;
500 g di funghi chiodini
freschi o 300 g surgelati;
120 g di pancetta;
100 g di fontina;
1 scalogno;
½ bicchiere di vino
bianco secco;
20 g di pinoli tostati;
1 ciuffo di prezzemolo;
50 g di burro;
sale e pepe
q.b.
1
– Preparazione.
Pulite accuratamente i
chiodini e tagliateli a pezzetti, lavateli ed asciugateli bene. Nel mio caso ho
utilizzato i chiodini raccolti a ottobre scottati in acqua leggermente salata
e, una volta freddi, surgelati.
Tagliare a dadini la
pancetta.
Tostate per alcuni
minuti i pinoli
Lavate, mondate il
prezzemolo e tritatelo finemente.
Utilizzando una
grattugia a fori larghi, grattugiare la fontina.
Tritate finemente lo
scalogno.
2
– Cottura.
In una casseruola fate
fondere il burro e soffriggetevi lo scalogno, unite i funghi e bagnateli col
vino bianco lasciandolo sfumare. Salate, pepate e cuocete per 15 minuti,
spolverizzando con il prezzemolo tritato.
In una padella
antiaderente, fatela rosolare la pancetta con i pinoli; trasferite poi il tutto
nella casseruola dei funghi.
In una pentola portate
a ebollizione l'acqua e lessate le farfalle; una volte cotte al dente,
scolatele e trasferitele nella casseruola dei chiodini; mescolare con cura,
aggiungete la fontina, coprite con il coperchio e lasciate riposare per 3-4 min.
3
- Presentazione.
Rovesciate la pasta in un piatto di portata e servite aggiungendo una spolverata di fontina grattugiata.
(*) Nota: nel calcolo del costo di questa ricetta,
i funghi chiodini, avendoli raccolti io, non entrano nel bilancio; non ho idea
di quanto possano costare, non avendoli mai comperati, ma penso abbiano avuto
un prezzo compreso tra i 15 e i 18 €/kg
Nessun commento:
Posta un commento