La scamorza
è un formaggio di origine meridionale, a brevissima stagionatura e preparato
con latte vaccino e di capra, mescolati insieme, o solo vaccino. È fatto a
forma di pera, con una «testa» sottolineata da una strozzatura e da una
legatura con filo di paglia.
La pasta è bianca, filata, simile a quella della
mozzarella. La scamorza viene preparata in formelle di circa 150 g; quella
affumicata si trova in commercio anche in forme di peso maggiore.
Come tutti i formaggi a pasta filata (tra cui la
mozzarella), la scamorza è originario del Sud (soprattutto Abruzzo, Molise,
Basilicata e le zone interne della Campania). La forma ne determina il nome,
scamorza, ovvero “cappa testa”, testa mozzata; si riferisce al lavoro del
casaro, quando con le mani “scamozza” la pasta per darle la caratteristica
forma “a pera” con una strozzatura nella parte superiore (testina).
La scamorza può essere fresca (con crosta sottile
giallo paglierino, pasta bianca uniforme con poche occhiature e la tipica
consistenza elastica) o affumicata (di colore bruno e pasta più compatta). Il
sapore di quella fresca è dolce e delicato, con ricordi aromatici di latte,
quella affumicata ha gusto più accentuato. Ottima per arricchire le insalate o
negli spiedini, la scamorza, per la sua capacità di “filare”, in cucina è
ideale nelle preparazioni al forno che prevedono una leggera gratinatura. Un
altro modo di gustarla è a fette di 2- 3 cm cotte alla piastra o alla griglia,
accompagnate da miele di castagno.
Ideale quindi per farcire una grande quantità di
piatti, ottima alla griglia o in padella, la scamorza si conserva a lungo in
frigorifero (fino a 20 giorni, avvolta in un canovaccio pulito) e non ha
scarto: anche la pelle scura della versione affumicata è gustosa e
commestibile. Nella sua terra viene usata per interpretare splendide ricette
della tradizione, che si legano alla storia rurale del Bel Paese. Tra queste il
tortano, un ricco pane di festa partenopeo in cui venivano recuperati tutti gli
avanzi del frigorifero.
La scamorza
ha i valori nutritivi della mozzarella (fior di latte), leggermente aumentati a
causa della lieve stagionatura che tuttavia rimuove una parte consistente di
acqua, "concentrando" il prodotto, che quindi arriva ad avere circa
300 kcal per 100 g (i valori variano di +/-50 kcal a seconda del tipo di scamorza),
contro le 250 della mozzarella fresca. Una buona scamorza deve avere forti
sentori di latte, non più di latte acido come la mozzarella fresca, ma sentori
di latte cotto, di burro, più intensi e ricchi grazie alla concentrazione degli
aromi che avviene con la breve stagionatura. Purtroppo i prodotti industriali
non hanno queste caratteristiche e sono spesso un poco anonimi, tuttavia non è
semplice reperire prodotti di qualità al di fuori delle zone di origine.
La
scamorza viene prodotta da latte vaccino crudo o pastorizzato, che viene fatto
coagulare con un siero innesto (il siero della lavorazione del giorno
precedente) e caglio di vitello. La pasta viene lasciata maturare, quindi viene
immersa in acqua bollente e fatta filare, e modellata a mano o a macchina.
Quindi, la scamorza viene immersa in una salamoia e quindi messa in commercio,
subito o dopo una breve stagionatura, di qualche giorno.
La scamorza di pecora, prodotta in Puglia, nella
provincia di Bari. La lavorazione ricalca quella della scamorza di vacca, la
differenza è nel latte, più grasso e più proteico. La scamorza di pecora può
essere stagionata, diventando un prodotto da grattugia, con il quale si produce
il quagghiaridde, piatto tipico pugliese.
In Campania si produce una scamorza da latte di
bufala, nella zona di produzione della mozzarella di bufala DOP.
Particolarmente rinomata è la scamorza dell’alto
Molise, prodotta con latte di vacca bruno alpina, generalmente allevata allo
stato brado. Il caglio di vitello o di capretto in pasta viene aggiunto al
latte crudo riscaldato a 32-36 gradi, dopo la maturazione la pasta viene filata
e modellata a forma di pera con la testina mozzata. La salatura avviene in
salamoia per 20 minuti, quindi le scamorze vengono legate a due a due e appese
ad asciugare. Vanno consumate nel giro di pochi giorni, quando sono molto fresche
rilasciano al taglio residui di latticello. Ogni scamorza pesa 150-200 g e si
presenta di colore bianco bruno o paglierino all’esterno, mentre la pasta è di
colore giallo paglierino.
La scamorza può anche essere affumicata,
operazione che tradizionalmente avveniva naturalmente, mentre oggi, nei
prodotti industriali, avviene tramite l'aggiunta di aromi.
Una ricetta rapida, economica ma ricca di gusto,
dedicata a chi non ha troppa voglia o tempo da dedicare alla cucina senza però
rinunciare a qualche cosa di “sfizioso”.
Ingredienti (per 4 persone)
Ingredienti (per 4 persone)
300 g di pasta tipo casarecce;
250 g di passata di pomodoro;
200 g di scamorza;
40 g di olive nere denocciolate;
4-5 cucchiai di olio EVO;
1 cucchiaio di capperi dissalati;
2 rametti di prezzemolo;
1 filetto d’acciuga sottolio;
1 scalogno;
1 spicchio d’aglio
Sale q.b.
1
– Preparazione.
Lavate, mondate il prezzemolo e tritatelo
finemente.
Tritate finemente anche lo scalogno e lo spicchio
d’aglio.
Lavate ripetutamente i capperi per eliminare il
sale; asciugateli e tritateli a coltello.
Tagliate i 2/3 della scamorza a dadini piccoli; la
restante grattugiatela con una grattugia a fori larghi.
Tagliate le olive a rondelle.
2
– Cottura.
In un’ampia padella, idonea a far saltare la pasta,
mettete l’olio EVO, il filetto d’acciuga sminuzzato e cuocete per 2-3 minuti.
Unite il trito di scalogno e aglio e fate
appassire per altri 2-3 minuti; aggiungete la passata di pomodoro e cuocete, a
fuoco moderato, per una decina di minuti.
A metà cottura, aggiungete le olive a rondelle, i
capperi tritati e proseguite la cottura, aggiustando di sale alla fine.
Nel frattempo, portate a bollore dell’acqua salata
e lessate la pasta (verificate i tempi di cottura con l’assaggio).
Scolate la pasta al dente e aggiungetela nella
padella del sugo unitamente a un poco di acqua di cottura della pasta; fate
saltare la pasta, mescolando di continuo, sino a quando i liquidi saranno
completamente asciugati.
3
- Presentazione.
Un attimo prima di impiattare, aggiungete il trito
di prezzemolo e mescolate bene.
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