Si rinviene nell'Oceano Atlantico orientale tra l'Islanda
(rarissima) ed il Senegal. È comune nel mar Mediterraneo (soprattutto la parte
occidentale e l'Adriatico) e nel mar Nero.
È una specie pelagica e si
può trovare tanto lontano dalle coste quanto in pochi centimetri d'acqua
(soprattutto durante la buona stagione).
Vive in banchi molto fitti e disciplinati,
composti da centinaia o migliaia di individui.
Per le sue qualità viene
consigliata dai nutrizionisti nella dieta mediterranea e dai cardiologi nella
prevenzione delle cardiopatie specie nelle persone affette da
ipercolesterolemia, in quanto particolarmente ricca di acidi grassi essenziali
omega 3.
È molto usata a Palermo e
nel resto della Sicilia per preparare la famosa ricetta della pasta con le
sarde alla palermitana oppure la sarda a beccafico alla catanese.
In Veneto è usata per la
ricetta delle “sarde in saor”, piatto
tipico veneziano; in provincia di Treviso vi è la sagra la festa “dea sardea”.
La
sardina è tra i pesci più comuni
nel mediterraneo. Fa parte del gruppo del pesce azzurro e proprio per questo,
contiene molti più grassi, ma nello stesso tempo è più energetica e possiede
una maggiore quantità di vitamine rispetto al pesce bianco.
Per
farci un’idea dei benefici derivanti dal consumo di sardine è sufficiente dire
che le stesse contengono per il 18% proteine, vitamina D, A, B2, B3 e B12,
oltre a oligoelementi come il ferro, il fosforo, il sodio, il magnesio e il
calcio. 100 gr di sardine ci apportano approssimativamente 150 calorie.
Per
quanto riguarda il contenuto di grassi va segnalato che questo varia moltissimo,
dato che molti sono i fattori che influiscono; tra questi anche l’epoca
dell’anno in cui sono state pescate, dato che durante l’estate le sardine sono
più grasse ma sono anche più saporite. Per questo motivo tra le sardine si possono
trovare esemplari molto magri ed altri con una maggiore quantità di grassi. Per
delineare una media si può dire che 100 gr di sardine contengono circa 9,4 gr
di grassi, dei quali 2,6 gr sono grassi saturi, 2,8 sono grassi monoinsaturi e
2,9 gr sono polinsaturi. Tuttavia, se ci riferiamo esclusivamente alla qualità
della carne, questa dipende essenzialmente da quanto fresco è il pesce.
In
via generale si può affermare che le sardine sono un alimento altamente
raccomandabile, dato che l’elevato contenuto di acidi grassi insaturi produce
effetti positivi sui livelli di colesterolo (aumentando il cosiddetto
colesterolo buono ed equilibrando gli effetti negativi del colesterolo
cattivo). In questo modo, mangiare sardine ci aiuta a prevenire l’arteriosclerosi
e riduce le probabilità di soffrire di una malattia cardiovascolare. Inoltre,
le sardine si convertono in un alimento ideale per gli adolescenti, le donne in
gravidanza e per gli sportivi o per le persone in convalescenza, dato che le
stesse apportano una gran quantità di vitamine e minerali.
Tuttavia,
le sardine hanno anche dei lati negativi. Per esempio, le persone che soffrono
di gotta ne devono limitare il consumo, dato l’alto contenuto di purina. D’altra parte, chi sta
seguendo una dieta per perdere peso dovrebbe evitare le sardine sott’olio, per
l’alto contenuto di grassi.
Le sarde, fritte o
impanate, sono un piatto che faccio abbastanza spesso e, quando le faccio, ne
consumo “dosi industriali”; normalmente le preparo semplicemente infarinate,
passate nell’uovo e fritte: Questa volta ho voluto provare un aricetta nuova (di origine siciliana) che voglio proporre (leggermente
modificata) anche se un poco più “macchinosa”.
Ingredienti
(per 4-5 persone)
40 sarde medio-grandi (circa 800 g.);
5 filetti d’acciuga sott’olio;
Succo di ½ limone;
4-5 cucchiai di olio EVO;
1 mazzetto di prezzemolo;
3-4 foglie di basilico;
Olio di arachidi per friggere;
2 uova;
1 cucchiaio di grana grattugiato;
2 cucchiai di latte;
100 g di farina tipo “0”;
120 g di pane grattugiato;
Sale e pepe q.b.
1
– Preparazione.
Pulite
le sarde eliminando la testa, apritele dalla parte del ventre e togliete la
spina centrale, evitando che queste si rompano a
metà.
Tritate
finemente il prezzemolo (ne serve 1 cucchiaio), il basilico e le acciughe sott’olio.
Preparate
una marinata miscelando, in una scodella, le acciughe tritate, il trito delle
erbe, l'olio ed il succo di limone.
Unite
le sarde all’intingolo e lasciatele marinare per un'ora.
A
questo punto, riprendete le sarde dalla marinata, passatele nella farina, poi
nell'uovo sbattuto ed infine nel pangrattato.
2
– Cottura.
In una padella, aggiungere abbondante olio di
arachidi e portate a temperatura.
Friggere
le sarde panante dorando da entrambi i lati.
Eliminare
l’eccesso di olio adagiando le sarde fritte su carta assorbente.
3
- Presentazione.
Servite ben calde
accompagnate con verdure di stagione.
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