mercoledì 30 agosto 2017

Confettura con la scorza di anguria.

Ancora una volta della serie “in cucina non si butta niente” è il turno del frutto che è un po’ il simbolo dell’estate: l’anguria.


Angurie.

L'anguria o cocomero (Citrullus lanatus) è una pianta della famiglia delle Cucurbitacea (stessa famiglia della zucca, zucchina, cetriolo e melone), originariamente proveniente dall'Africa tropicale.
Il nome cocomero, usato nell'Italia centrale e meridionale, deriva dal latino cucumis ("cetriolo"). Nel Meridione è peraltro diffuso anche il termine melone d'acqua.
Il nome anguria, usato nel Settentrione, deriva invece dal greco tardo angurion (cetriolo), propagatosi attraverso la dominazione bizantina a partire dall'Esarcato di Ravenna.
Non è dato sapere quando l'anguria sia stata coltivata per la prima volta ma il primo raccolto di angurie mai registrato avvenne nell'Antico Egitto quasi 5000 anni fa ed è stato documentato in alcuni geroglifici. Il frutto veniva spesso deposto nelle tombe dei faraoni, come mezzo di sostentamento per l'aldilà. Nel mito egizio il cocomero aveva origine dal seme del dio Seth.
Nel X secolo d.C. l'anguria era coltivata in Cina, attuale primo produttore mondiale. Nel XIII secolo il frutto venne introdotto in Europa dall'invasione dei Mori.
La polpa dell’anguria, di colore rosso e ricca di semi, è costituita per oltre il 90% di acqua, ma contiene anche un discreto quantitativo di zuccheri, soprattutto fruttosio, e vitamine A, C (8,1 mg), B e B6.

Angurie.

Prima di passare alla descrizione della ricetta di questa confettura, voglio farvi partecipi di alcuni aspetti, forse sconosciuti ai più, di alcune proprietà della buccia di anguria legate alla “citrullina”!!
Potrete non crederci, ma la parte bianca all’interno della buccia dell’anguria può dare degli enormi benefici alla salute. Questa parte contiene la citrullina, un aminoacido importante per la dilatazione dei vasi sanguigni e il miglioramento della circolazione del sangue.
La citrullina (il nome deriva da Citrullus Lanatus) che, in latino, sta ad indicare il cocomero) è implicata in un gran numero di funzioni del corpo umano, poiché quando viene ingerita dal corpo, si trasforma in ossido nitrico e arginina, entrambi elementi essenziali per lo sviluppo umano, per un cuore e un corpo sano.
L'ossido nitrico è importantissimo per il corpo poiché regola il flusso del sangue ed è responsabile per la consegna di ossigeno al cervello, polmoni, reni, fegato, muscoli e organi vitali. Aiuta anche a mantenere una pressione arteriosa sana, cosa essenziale per avere un cuore sano, e a coagulare regolarmente il sangue presso il sito delle lesioni.
L'ossido nitrico aiuta anche il sistema immunitario del nostro organismo, perché uccide i batteri, e la salute delle ossa aumenta notevolmente con l'integrazione di citrullina, e quindi di ossido nitrico, perché aiuta la produzione di midollo osseo e a prevenire lo sviluppo di cellule tumorali.
La propaganda mediatica promuove la citrullina come l'amminoacido afrodisiaco: in effetti, una parte di verità c'è. La citrullina, dilatando i vasi sanguigni, favorisce l'erezione; inoltre, trasformata in arginina nell'organismo, stimola sia il sistema immunitario che quello cardiocircolatorio, promuovendo - in quest'ultimo caso - la vasodilatazione (aumento della disponibilità di ossido nitrico) e migliorando di riflesso l'elasticità dei vasi ematici. Proprio per questa ragione, la citrullina viene paragonata al Viagra o al Cialis: un buon rimedio, quindi, per la disfunzione erettile.
La citrullina sembra persino vantare attività anti aterosclerotiche e protettive dei vasi sanguigni, oltre ad aumentare il ritmo metabolico dell'organismo, diminuire la fatica muscolare e potenziare la performance aerobica. Da ultimo, la citrullina è in grado di velocizzare la ripresa in caso di stress psicofisico. 

Ingredienti (per 5-6 vasetti da 210 ml). 
1 kg di buccia bianca di anguria a cubetti;
500 g di zucchero di canna;
1 mela renetta;
Succo e buccia grattugiata di un limone non trattato;
1 stecca di cannella;
2-3 cm. di zenzero fresco;
1 bicchierino di Brandy (50-60ml);
1 bacca d vaniglia;
1 bicchiere di acqua.
½ busta di Fruttapec 2:1 (a). 

1 – Preparazione. 
Dopo aver gustato la vostra fresca e dolcissima anguria, recuperate tutte le bucce (1) e, utilizzando un pela patate (o un coltellino ben affilato), eliminate tutta la parte verde (2) e poi riducete, la polpa bianca, in piccoli dadini (3).
Sequenza.
 Inserite la polpa, così ottenuta, in una casseruola assieme al resto degli ingredienti: la mela sbucciata e fatta a pezzi, lo zenzero grattugiato, la bacca di vaniglia (dopo averla incisa per tutta la sua lunghezza), il succo e la buccia grattugiata del limone, la stecca di cannella sbriciolata e racchiusa in una garzina, lo zucchero di canna (tenetene da parte 2-3 cucchiai da mescolare con il Fruttapec), un bicchiere d’acqua e lasciate riposare per 2-3 ore o comunque sino a quando si sarà formato uno sciroppo zuccherino (4). 

2 – Cottura. 
Mettete la casseruola sul fuoco, portate a bollore e fare cuocere per una decina di minuti mescolando di continuo.
Togliere dal fuoco, coprire e lasciar a riposo per almeno 6-8 ore; io normalmente inizio la preparazione il pomeriggio e, dopo la prima cottura, faccio riposare per tutta la notte terminando con l’invasamento il giorno dopo.
Trascorso il tempo, eliminate la bacca di vaniglia, la garzina con la cannella e, con l’ausilio di un frullatore ad immersione (o altro sistema), frullate grossolanamente l’intera massa. Mettete sul fuoco la casseruola, portate ad ebollizione e fate cuocere, a fuoco moderato, per 30-40 minuti mescolando ogni tanto e schiumando se necessario.
Nel frattempo, dopo aver lavato bene e asciugato i vasetti, con i relativi tappi, mettete in forno solo i vasetti (i tappi a temperatura alta si rovinerebbero) e portate a 150 °C. Raggiunta la temperatura, lasciare nel forno i vasetti per 20-30 min.
Riducete la temperatura del forno a 90-100 °C; raggiunta la temperatura, introducete nel forno anche i tappi e lasciate il tutto al suo interno sino al loro utilizzo.
Dopo 15-20 minuti di cottura, aggiungete la pectina (Fruttapec) che avrete mescolato con lo zucchero tenuto da parte e fate cuocere per altri 10-15 minuti controllando ogni tanto la consistenza della vostra confettura con la prova “del piattino” (a).
Qualche minuto prima di fine cottura, aggiungete il Brandy e mescolate bene.
Ottenuta la consistenza desiderata riempite con la confettura bollente i vasetti, ben caldi, sino a 1-1,5 cm dal bordo; chiudete con il tappo, capovolgete i vasetti e lasciate raffreddare a temperatura ambiente in modo che si ottenga il sottovuoto (b)..
Nel caso che qualche vasetto non risulti sottovuoto, porli in frigorifero e consumare la confettura nell’arco di qualche giorno. 

3 - Presentazione. 
Conservate i vasetti, sempre capovolti, in dispensa e aspettate almeno una settimana per utilizzarla.
Questa confettura è ottima per colazione o per accompagnare formaggi a media stagionatura.












(a) La prova del piattino consiste nel versare un cucchiaino di confettura sul piattino, lasciare raffreddare e inclinare il piattino; se la confettura non scivola via, è pronta.
(b) Quando i vasetti si saranno raffreddati, se in sottovuoto si sarà formato correttamente, premendo al centro del tappo deve rimanere un avvallamento e non fare più clic-clac.




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