Syzygium
aromaticum (L.) (conosciuto anche come Eugenia caryophyllata) è un albero
sempreverde alto 10–15 m della famiglia delle Myrtaceae che cresce
spontaneamente nelle Molucche, Antille, Madagascar e Indonesia. Fu introdotto
nell'isola della Réunion da Pierre Poivre (1719-1786) e da lì, fu trasferito
verso altre colonie per essere coltivato.
La chioma è a forma tondeggiante e le foglie sono
ovato-lanceolate, opposte, di color rossastro da giovani che man mano diventano
di una tonalità verde scuro che, se viste in trasparenza, presentano numerosi
puntini traslucidi ricchi di olio essenziale. Le infiorescenze a pannocchia
sono composte da numerosi fiori ciascuna che variano dal cremisi al giallo.
I boccioli fiorali vengono raccolti ed essiccati e
costituiscono la spezia chiamata chiodi di garofano (che quindi non ha nulla a
che vedere, nonostante il nome, con la pianta garofano; il nome deriva
semplicemente dalla forma simile a un garofano che i boccioli assumono una
volta essiccati). Un singolo chiodo di garofano è quindi formato dal lungo
calice gamosepalo, formato da 4 sepali e da 4 petali ancora chiusi che formano
la parte tonda centrale. Le principali aree di coltivazione sono: Zanzibar,
Indonesia e Madagascar. Non è da confondere col pepe garofanato che è un'altra
spezia: il pimento.
Diffusissimi in tutto l'Oriente, erano usati come
ingrediente dei profumi e principio medicamentoso già nella Cina di 2200 anni
fa. Arrivavano in Occidente tramite le vie carovaniere e già nel XVIII secolo
a.C. ci sono tracce archeologiche in Siria di questa spezia. L'origine della
pianta è indonesiana. Già gli antichi romani (i patrizi) usavano questa spezia per
le sue proprietà antisettiche, quindi per calmare il dolore ai denti. Divenne
una spezia rara ma conosciuta in Europa tramite la via dell'incenso, fin dal
medioevo, e Dante stesso, ne parla come fossero un bene di assoluto lusso (Inf.
XXIX, 127-129) usato dai vani scialacquatori senesi per far la brace per
arrosti milionari.
Nel 1500 iniziarono a essere importati
direttamente dagli europei, grazie ai portoghesi di ritorno da Timor Est e gli
olandesi, che ne scoprirono un'ottima fonte nell'isola di Zanzibar e alle
Maldive: come già per la Cannella, divennero i principali importatori di una
spezia tra le più amate e tra le più care. Gli olandesi e i belgi ne ricavarono
successivamente l'olio essenziale che divenne un componente molto amato dalla
cosmesi, che nei due paesi fiorì anche grazie a questo.
I chiodi di garofano sono
molto conosciuti ed apprezzati, non solo per le loro proprietà aromatiche, ma
anche per quelle terapeutiche.
La pianta comincia a produrre i boccioli floreali
appena dopo la stagione delle piogge. All’inizio i boccioli sono di colore
verde chiaro, in seguito virano al rosa per poi diventare rosso acceso. È
proprio quando i boccioli diventano rosa che vengono raccolti e fatti essiccare
per poi diventare chiodi di garofano.
I chiodi di garofano sono composti dal 6,7 % da
acqua, dal 6 % di ceneri, dal 31,7 % da fibre alimentari, dal 20 % da grassi,
dal 6 % da proteine e dal 2, 4 % da zuccheri.
I minerali presenti sono: calcio, potassio, sodio,
fosforo, ferro, zinco, magnesio, selenio, manganese e rame.
Le vitamine: vitamina A, vitamine B1, B2, B3, B6,
B12, la vitamina C, la vitamina E, K e J. Sono presenti inoltre beta-carotene,
criptoxantina, luteina e zeaxantina, composti con proprietà antiossidanti.
Nei chiodi di garofano ed anche nelle foglie e nei
rami della pianta dalla quale provengono, è presente un principio attivo che
prende il nome di eugenolo e che conferisce loro il caratteristico profumo
intenso e particolarmente aromatico.
Altre sostanze contenute nei chiodi di garofano
sono: oli essenziali, tannini, flavonoidi, sesquiterpeni, triterpenoidi.
Le proprietà e i benefici dei chiodi di garofano
più importanti sono:
- hanno un alto potere antiossidante e per questo motivo, sono un valido aiuto per contrastare l’attività dei radicali liberi e per rallentare l’invecchiamento delle cellule. Grazie al buon contenuto di polifenoli, possiedono anche proprietà anti infiammatorie.
- L’eugenolo contenuto nei chiodi di garofano preserva la densità ed il contenuto minerale delle ossa, apportando così dei benefici in caso di osteoporosi.
- I chiodi di garofano hanno anche proprietà analgesico/anestetiche e possono essere utilizzati per trarne benefici in caso di mal di denti, gengivite e parodontite. Fin dai tempi antichi pare che venissero masticati appunto per far passare il mal di denti.
- Recenti studi hanno dimostrato come i chiodi di garofano siano in possesso di sono dei buoni battericidi e fungicidi. Sono anche anti infettivi ed esplicano i loro benefici nel trattamento del cavo orale, soprattutto per quanto riguarda gli ascessi.
- I principi attivi contenuti nei chiodi di garofano aumentano le secrezioni gastrointestinali, apportando benefici alla digestione in caso di costipazione o indigestione. Si rivelano utili anche per ridurre la flatulenza, la nausea e l’irritabilità gastrica.
- Sono corroboranti e tonici ed aiutano a combattere gli stati di spossatezza ed il mal di testa.
- La vitamina A ed il beta-carotene, presenti in buone dosi, sono antiossidanti, la loro attività mantiene in salute le mucose, la pelle e la vista.
- I principi attivi contenuti nei chiodi di garofano aumentano le secrezioni gastrointestinali, apportando benefici alla digestione in caso di costipazione o indigestione. Si rivelano utili anche per ridurre la flatulenza, la nausea e l’irritabilità gastrica.
- Alcuni studi hanno dimostrato come alcuni estratti di chiodi di garofano abbiano un comportamento simile a quello dell’insulina e sarebbero quindi utili per tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue.
- La grande disponibilità di composti antiossidanti è l’ideale per proteggere gli organi dagli effetti dei radicali liberi, in particolar modo il fegato.
- Il termine O.R.A.C. (Oxygen Radical Absorbance Capacity) sta ad indicare la capacità di assorbimento degli alimenti nei confronti dei radicali liberi. A tal scopo sono stati studiati ed esaminati moltissimi campioni biologici di alimenti in vitro e, in base ai risultati, sono state stilate delle tabelle con i relativi valori.
- I chiodi di garofano sono risultati essere al primo posto per quanto riguarda le spezie con un valore altissimo che si attesta sul valore di 314.446.
Ogni 100 grammi di chiodi di garofano si ha una
resa calorica pari a 274 calorie.
Alle giuste dosi non si registrano particolari
controindicazioni mentre, un consumo eccessivo, può provocare irritazioni
gastrointestinali.
È sconsigliata la loro assunzione alle donne in
gravidanza e nei soggetti con problemi di ulcera e colite.
La pianta è originaria dell’Indonesia dove pare
che fosse già nota più di 2.000 anni prima della venuta di Cristo.
Nell’antichità le proprietà aromatiche e terapeutiche dei chiodi di garofano
erano già note alle popolazioni dell’epoca che li utilizzavano per creare
profumi e applicazioni medicamentose.
Grazie alle
loro proprietà antisettiche ed aromatiche, possono essere utilizzati per
sostituire la naftalina o la canfora negli armadi per allontanare le tarme. È
sufficiente conficcarli nella buccia di un’arancia e posizionare quest’ultima
negli armadi che contengono i vestiti.
I chiodi di garofano possono essere anche
utilizzati per togliere i cattivi odori dai contenitori (barattoli in vetro,
vasetti, etc.) che non vengono utilizzati da tempo. Per farlo è sufficiente
inserirvi 4/5 chiodi di garofano all’interno.
Antichi scritti reperiti in Cina raccontano che le
persone che all’epoca dovevano interloquire con l’imperatore avevano l’obbligo
di tenere in bocca alcuni chiodi di garofano per profumare l’alito.
In Indonesia vengono utilizzati per produrre
sigarette aromatizzate. Purtroppo è stato dimostrato che questo tipo di
sigarette è molto peggio delle tradizionali. Infatti pare che la quantità di
catrame, nicotina e di ossido di carbonio che entrano nei polmoni sono maggiori
rispetto alle sigarette tradizionali.
I chiodi di garofano, grazie alle loro proprietà
terapeutiche ed aromatiche, vengono utilizzati in aromaterapia per curare
diversi malanni come per esempio il raffreddore, la bronchite, l’asma, i
reumatismi e l’artrite.
Nel nord Italia vengono utilizzati come
ingrediente per la preparazione di una bevanda calda a base di vino rosso, il
vin brûlé.
Il nome “chiodo di garofano” deriva probabilmente
dal fatto che il suo bocciolo ricorda allo stesso tempo sia un garofano che un
chiodo.
Attualmente i chiodi di garofano sono
principalmente coltivati nei paesi caldi del sud Africa ed in Indonesia.
Grazie alle loro proprietà aromatiche vengono
utilizzati in varie parti del mondo per aromatizzare tè ed infusi.
Da una pianta si ricavano due raccolti all’anno di
chiodi di garofano ed in media una pianta ne produce circa un chilo a raccolto.
Io utilizzo molto spesso le spezie in cucina:
chiodi di garofano, noce moscata, cannella, pepe (di tutte le qualità),
paprika, curcuma, ecc.; le usavo ancor prima di conoscere bene tutte le loro
particolari proprietà e benefici.
Il liquore, così preparato, dovrebbe avere una gradazione alcolica di circa 35°.
Ingredienti
(per circa 2,5 lt di liquore).
1 lt alcool a 95°;
1,3 lt d’acqua;
700 g di zucchero di canna;
60 foglie di alloro;
5 chiodi di garofano;
Una stecca di cannella;
1 –
Preparazione.
Usate
foglie di alloro fresche e sane; nel caso voi (o un vostro amico, conoscente)
abbiate in giardino delle piante di alloro, usate le foglie possibilmente
raccolte in giornata.
Lavatele
sotto l’acqua corrente, asciugarle per bene e metterle in infusione nell’alcol
puro per almeno 20 giorni con i chiodi di garofano e la cannella (1).
Trascorso
il tempo prestabilito (2), preparare uno sciroppo facendo sciogliere lo
zucchero nell’ acqua, a fuoco medio, fino a quando l’acqua diventerà limpida;
togliere dal fuoco e lasciare raffreddare.
Aggiungere
allo sciroppo l’infuso di foglie di alloro, mescolate bene e, utilizzando un
colino, separate il liquore dalle foglie ed il resto (3).
Mescolare
bene e riempire delle bottiglie di vetro (4). Lasciare riposare almeno un
mesetto prima di consumarlo.
2 -
Presentazione.
Durante il periodo di riposo, noterete che si
formerà un deposito verde scuro che stratificherà in superfice; potete, a
questo punto, filtrare il liquore facendolo passare attraverso un telo di
cotone pulito (non usate panni lavati in lavatrice con detersivi e
ammorbidenti); oppure, come faccio io, agitate bene la bottiglia prima di
servire.
Servire freddo questo gustoso e profumatissimo
liquore digestivo.
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