sabato 25 febbraio 2017

Chiacchiere di casa mia-Nuova revisione.

Il Carnevale, proprio come la Pasqua, non ha una sua data precisa. Ogni anno questa festività inizia il giovedì Grasso e termina il Martedì Grasso come da tradizione. Dunque, quest'anno l'evento sarà dal 23 al 28 febbraio 2017.

Carnevale.

Le scuole resteranno chiuse in alcune regioni, ed ognuno di loro ha predisposto una diversa data di chiusura. In Campania e nella provincia di Trento gli istituti restano chiusi solamente dal 27 al 28 febbraio. In Lombardia, invece, la scelta cambia a seconda del calendario che si intende applicare. Per gli istituti che si avvalleranno del calendario ambrosiano, non si farà lezione dal 4 al 5 marzo mentre per chi opterà per il calendario romano, si resterà a casa il 27 e il 28 febbraio. Nel Friuli Venezia Giulia e nella Valle d'Aosta, le vacanze inizieranno il 27 e termineranno nel mercoledì delle Ceneri (1 marzo). Le regioni che festeggeranno più a lungo questo evento sono il Veneto, le cui scuole saranno chiuse a partire dal 27 febbraio sino al 4 marzo, e la provincia di Bolzano (dal 26 febbraio al 5 marzo!). In Piemonte, invece le vacanze di Carnevale 2017 dureranno dal 25 febbraio al 1 marzo. Per le altre regioni bisogna attendere il comunicato ufficiale degli USR.

Carnevale.

Sabato 4 marzo a Milano si festeggia il Carnevale ambrosiano 2017. Il capoluogo lombardo, infatti, segue la tradizione celebrando la festa più colorata e divertente dell’anno secondo il rito ambrosiano. Ciò vuol dire che i festeggiamenti non si concluderanno, come in molte altre città italiane, con l’arrivo del martedì grasso, bensì il sabato seguente. La tradizione vuole che Milano segua il rito ambrosiano per Carnevale perché, il patrono della città, Sant’Ambrogio appunto, chiese ai milanesi di attendere il suo ritorno dal pellegrinaggio per entrare nel vivo della Quaresima.

Le chiacchiere.

Le chiacchiere, o cenci o frappe, ecc. Quanti nomi hanno questi dolci fritti tipici del Carnevale? Almeno tanti quante sono le regioni italiane. Come quasi tutti i dolci tipici di questa festività, le chiacchiere portano con sé l’antica tradizione romana dei dolci fritti nel grasso di maiale per accontentare un gran numero di persone, in poco tempo e con una spesa minima. I frictilia, così venivano chiamati tutti i dolci fritti come chiacchiere, tortelli e frittelle, erano e sono tutt’ora molto amati soprattutto, come dicevamo, per la velocità e facilità di preparazione.
Senza dubbio la ricetta delle chiacchiere portano alto il nome del Carnevale perché sono i dolci più diffusi, interpretati in tanti modi diversi sia per il nome che per la composizione della ricetta originale. Si tratta, in effetti, di preparazioni dolci povere, realizzate con un impasto semplice a base di farina, zucchero e uova e fritte in abbondante olio. Il nome stesso rende l’idea del fatto che la loro forma sia irregolare, movimentata, sempre diversa e perfetta per chi ha poco tempo.

Le chiacchiere.

Sebbene l’impasto base sia realizzato pressoché con gli stessi e nelle stesse quantità, non è raro imbattersi in ricette che prevedono l’aggiunta di liquori, panna, burro, spezie e cioccolato. Si sa, le tradizioni regionali impreziosiscono ogni piatto rendendolo unico e inimitabile, ma noi ci soffermeremo sui numerosi attribuiti a questi particolari dolcetti fritti. Le chiamiamo, per comodità, chiacchiere perché probabilmente è il nome utilizzato in un numero maggiore di regioni e città: Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Lazio e Umbria, ma anche Milano, Parma e Sassari. Altrettanto famosi sono i cenci, tipici della Toscana e arricchiti dal vin santo aggiunto all’impasto. Le bugie interessano soprattutto Genova e Torino, i galani il Veneto mentre le frappe Roma e Ancona.  Ma la fantasia non si esaurisce qui, perché le chiacchiere sono conosciute anche come stracci, lasagne, crostoli, fiocchetti e risòle.
Sempre ricordando che ogni regione vuole la sua personalissima ricetta di questi dolci fritti della tradizione carnevalesca, si può affermare con certezza che hanno tutte un comune denominatore legato alla consistenza e alla composizione di base della ricetta. Le chiacchiere sono dolcetti fritti in abbondante olio bollente, sempre molto friabili e realizzate con un impasto di farina, uova e zucchero arricchito da panna, latte, burro o margarina. In alcuni casi, le chiacchiere si realizzano formando un nodo intorno alle dita con una striscia di pasta o intrecciando su sé stesso un rettangolo di pasta tagliato al centro. Una volta fredde, le chiacchiere si spolverizzano con lo zucchero a velo che conferisce loro la dolcezza tipica, essendo l’impasto in sé dal sapore neutro. C’è chi decide di realizzarne una versione light cuocendo le chiacchiere in forno invece che nell’olio o nel grasso di maiale anche se, come si può immaginare, il risultato non soddisfa nello stesso modo.

Anche per quest’anno, per questa occasione, la mia famiglia ha una ricetta per il dolce simbolo di carnevale: “le chiacchiere”.
Questa ricetta ci è stata regalata, oltre 60 anni fa, da una vicina di casa di mia madre e, ogni anno da allora, la utilizziamo per la preparazione delle chiacchere.
Da qualche tempo, dopo tutti questi anni, ho apportato qualche modifica agli ingredienti (giusto per sperimentare) e devo dire che il risultato è stato molto, ma molto interessante. A questo punto sarò, per il futuro, decisamente combattuto su quale ricetta utilizzare! Ho trovato……………….le farò entrambe!!

Le chiacchiere, ingredienti.

Ingredienti.
1 Kg farina tipo “00”;
200 g zucchero semolato (*);
6 uova (solo tuorlo);
150 g di strutto morbido (a temperatura ambiente);
Scorza di 1 limone grattugiata non trattato;
1 pizzico di sale;
150 ml di vino bianco secco;
100 ml di limoncello;
125 g di zucchero a velo per guarnire;
Olio di arachidi per friggere:

1 – Preparazione.
In una ciotola miscelare la farina, lo zucchero semolato (usando lo zucchero a velo si riesce ad amalgamare meglio) e la scorza di limone grattugiata.
Lasciate lo strutto a temperatura ambiente per almeno 2 ore in modo che di ammorbidisca (io lo lascio fuori dal frigorifero tutta la notte).
In una ciotolina mettere i tuorli d’uovo, aggiungere il sale e battere il tutto.
Aggiungere alla farina e zucchero lo strutto morbido, le uova battute, il vino bianco e il limoncello amalgamando bene dopo ogni aggiunta.
Impastare energicamente con le mani sino ad ottenere un impasto liscio e morbido; formare una palla, avvolgerla in una pellicola per alimenti e lasciar riposare per almeno 1 ora (2 ore è meglio).
Sequenza-1.
Trascorso il tempo, prelevare, di volta in volta, delle porzioni grandi come un pugno.
Fate passare l’impasto (1), di ogni porzione, una dozzina di volte attraverso i rulli della sfogliatrice (manuale o elettrica), partendo dal massimo spessore sino ad arrivare ad una sfoglia molto sottile (ultima tacca della sfogliatrice).
Adagiare le strisce di pasta, via via che si ottengono, sul piano di lavoro e, utilizzando una rotellina a bordi seghettati, ricavare delle strisce più piccole di circa 10-12 cm. x 4-5 cm.
Praticare, sempre con la rotella, al centro di ogni chiacchiera un taglio per i 2/3 della lunghezza (2).
Prendere uno dei due bordi corti della chiacchiera e passarlo attraverso la fessura centrale, ottenendo la forma arricciata tipica di questo dolce (3); continuate sino ad esaurimento dell’impasto (4).

2 – Cottura.
In una padella a bordi alti, mettere abbondante olio di semi; quando l’olio sarà ben caldo (160-170 °C), immergervi 3-4 chiacchiere alla volta; friggere da entrambi i lati e togliere appena prendono colore (5).
Deporre le chiacchiere in un recipiente foderato con carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Sequenza-2.
3 - Presentazione.
Quando le chiacchiere si saranno raffreddate, disporre le chiacchiere a strati in una teglia (o un ampio piatto da portata) e, utilizzando un setaccio a maglia fine, aggiungere abbondante zucchero a velo sopra ogni strato (6).

Ho realizzato un breve video con la descrizione della procedura di preparazione delle mie chiacchire. 



(*) Usando nell’impasto lo zucchero a velo al posto di quello semolato le quantità diverranno: 150 g per l’impasto, 125 g per la guarnizione.

Riepilogo costi-Kcal.
 

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