La mazza
di tamburo
(Macrolepiota procera),
volgarmente conosciuta anche come puppola,
bubbola maggiore, ombrellone o parasole, è uno dei più vistosi, conosciuti ed apprezzati funghi
commestibili.
La sua tossicità da cruda, caratteristica poco nota e comune ad altre specie congeneri, è causa di non infrequenti intossicazioni, anche se non gravi.
Vive indifferentemente in boschi di latifoglie o di conifere, come nei prati e nelle radure. Spesso gregario.
Compare dall'estate all'autunno.
Eccellente, consumare solo il cappello. I gambi migliori possono essere essiccati ed utilizzati in polvere per insaporire sughi oppure adoperati a mo' di formaggio grattugiato sui primi piatti.
Si presta per la preparazione di cotolette, quando il cappello è totalmente aperto e con le lamelle ancora bianche, mentre con gli esemplari più giovani (non ancora aperti) si preparano gustose frittate.
Fungo leggermente tossico da crudo, che necessita di prolungata cottura, e perciò va evitata la preparazione alla piastra o alla griglia, in quanto le parti interne potrebbero rimanere parzialmente crude.
Gli esemplari essiccati spontaneamente sono più aromatici e dovrebbero aver perso la loro tossicità; si consiglia comunque di consumarli previa cottura. Si raccomanda di non immergere il gambo degli esemplari ancora chiusi, per accelerarne l'apertura. Ciò potrebbe comportare una maggiore tossicità del fungo.
Difficilmente confondibile con altre specie congeneri, in virtù della sua notevole stazza (di dimensioni ragguardevoli che vanno dai 15 finanche ai 40 cm.). Tuttavia, in condizioni climatiche ed ambientali particolari, la Macrolepiota procera si presenta di dimensioni assai ridotte rispetto alla norma e pertanto può essere confusa facilmente con specie somiglianti.
Particolarmente pericolosa è la confusione con le specie del genere Lepiota, di dimensioni molto più piccole (diametro di pochi cm), molte delle quali sono velenose o mortali.
Specie simili per taglia e aspetto sono:
Macrolepiota excoriata (commestibile);
Macrolepiota mastoidea (commestibile);

Clorophyllum rhacodes var. hortensis (velenoso sia da crudo, sia da cotto);
Clorophyllum molybdites sin. Macrolepiota molybdites o Lepiota morgani (velenoso).
La sua tossicità da cruda, caratteristica poco nota e comune ad altre specie congeneri, è causa di non infrequenti intossicazioni, anche se non gravi.
Vive indifferentemente in boschi di latifoglie o di conifere, come nei prati e nelle radure. Spesso gregario.
Compare dall'estate all'autunno.
Eccellente, consumare solo il cappello. I gambi migliori possono essere essiccati ed utilizzati in polvere per insaporire sughi oppure adoperati a mo' di formaggio grattugiato sui primi piatti.
Si presta per la preparazione di cotolette, quando il cappello è totalmente aperto e con le lamelle ancora bianche, mentre con gli esemplari più giovani (non ancora aperti) si preparano gustose frittate.
Fungo leggermente tossico da crudo, che necessita di prolungata cottura, e perciò va evitata la preparazione alla piastra o alla griglia, in quanto le parti interne potrebbero rimanere parzialmente crude.
Gli esemplari essiccati spontaneamente sono più aromatici e dovrebbero aver perso la loro tossicità; si consiglia comunque di consumarli previa cottura. Si raccomanda di non immergere il gambo degli esemplari ancora chiusi, per accelerarne l'apertura. Ciò potrebbe comportare una maggiore tossicità del fungo.
Difficilmente confondibile con altre specie congeneri, in virtù della sua notevole stazza (di dimensioni ragguardevoli che vanno dai 15 finanche ai 40 cm.). Tuttavia, in condizioni climatiche ed ambientali particolari, la Macrolepiota procera si presenta di dimensioni assai ridotte rispetto alla norma e pertanto può essere confusa facilmente con specie somiglianti.
Particolarmente pericolosa è la confusione con le specie del genere Lepiota, di dimensioni molto più piccole (diametro di pochi cm), molte delle quali sono velenose o mortali.
Specie simili per taglia e aspetto sono:

Macrolepiota excoriata (commestibile);

Macrolepiota mastoidea (commestibile);

Clorophyllum rhacodes var. hortensis (velenoso sia da crudo, sia da cotto);

Clorophyllum molybdites sin. Macrolepiota molybdites o Lepiota morgani (velenoso).