lunedì 29 febbraio 2016

Pasta al gorgonzola con pere e noci.

Il Gorgonzola D.O.P. è un formaggio a pasta cruda di colore bianco paglierino, le cui screziature blu-verdastre sono dovute al processo di erborinatura, cioè alla formazione di muffe. Si presenta cremoso e morbido con sapore caratteristico, leggermente piccante il tipo dolce, più deciso e forte il tipo piccante.

Gorgonzola dolce.

Il prodotto è immesso al consumo nelle due tipologie, dolce e piccante, in base al protrarsi della stagionatura, la cui durata non può essere inferiore ai 50 giorni. Presenta forma cilindrica con facce piane e un peso compreso tra i 6 e i 13 kg; la crosta è di colore grigio e/o rosato, non commestibile; la consistenza della pasta è cremosa e morbida, nel tipo dolce, erborinata e friabile nel tipo piccante; il sapore è particolare e varia in base alla stagionatura: leggermente piccante nel tipo dolce, più deciso e forte nel tipo piccante. Grasso sulla sostanza secca: min. 48%.
Il Gorgonzola è commercializzato in forme intere, a tranci e preconfezionato. La superficie deve essere avvolta in una carta di alluminio recante l’indicazione Gorgonzola, il logo della denominazione che rappresentante una “g”, che riconduce alla denominazione Gorgonzola, riprodotta su tutto l’incarto, e il simbolo comunitario. Tali indicazioni sono riportate sull’imballaggio del prodotto se preconfezionato.
È reperibile su tutto il territorio nazionale attraverso la distribuzione organizzata e la vendita al dettaglio. Parte della produzione viene esportata.

Gorgonzola dolce.

Già in epoca romana era tradizione che in autunno le mandrie di vacche dalle Alpi scendessero alle marcite della Valle Padana. Nei prati di Gorgonzola giungevano così dalle valli bergamasche numerose mandrie a pascolare: esse brucavano l’erba nata dopo l’ultima falciatura, detta erba quartirola. Così, “la necessità facendo affluire a Gorgonzola tante bestie bovine, doveva ammassarvi una grande quantità di latte, sicché nacque il bisogno di trarne partito. Da ciò la fabbricazione dello stracchino, - cioè latte ricavato dalle mucche "stracche" per il lungo viaggio - la cui invenzione è dovuta ai terrieri di Gorgonzola”. 
La leggenda vorrebbe che il "Gorgonzola", documentato a partire dal XV secolo, sarebbe frutto della scappatella amorosa di un mandriano che, lasciato a metà il lavoro della sera per volare tra le braccia della sua bella, avrebbe unito la cagliata del mattino a quella della sera precedente ottenendo un formaggio che, pur stagionando rimaneva tenero. Forato con dei rametti per favorirne l'asciugatura, si sarebbe striato internamente di muffe, risultate poi commestibili.


La grande disponibilità di latte e la casualità, tramutarono quello che pareva un difetto organico in una specialità, facendo di Gorgonzola il centro di produzione del rinomato formaggio, che per legge e tradizione viene prodotto esclusivamente con il latte proveniente dagli allevamenti di Piemonte e Lombardia e che dal 1996 risulta fra i prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP).

domenica 28 febbraio 2016

Una coppa di .......salute!

Il miele è il prodotto della trasformazione, effettuata dalle api, delle secrezioni dei fiori (nettare) e delle secrezioni di alcuni insetti (melata).
La bontà del miele dipende da due fattori: dal lavoro delle api per produrlo e dall'intervento dell'uomo per estrarlo e metterlo a disposizione del consumatore.

Miele Italiano.

Il miele, immagazzinato dalle api nelle cellette dei favi, viene estratto mediante centrifugazione, lasciato decantare in appositi contenitori e riportato in vasetti.
Queste sono le uniche lavorazioni che permettono di mantenere integre le caratteristiche del prodotto per offrirlo esattamente come lo hanno ottenuto le api.
La parola miele sembra derivare dall'ittita melit. Per millenni, ha rappresentato l'unico alimento zuccherino concentrato disponibile. Le prime tracce di arnie costruite dall'uomo risalgono al VI millennio a.C. circa. Per millenni il miele è stato il principale dolcificante usato dall'uomo.
Anche nell'antico Egitto il miele era apprezzato, e le prime notizie di apicoltori che si spostavano lungo il Nilo per seguire con le proprie arnie la fioritura delle piante risalgono a 4000 anni fa. Inoltre, gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe o vasi ricolmi di miele per il suo viaggio nell'Aldilà, alcuni dei quali sono stati rinvenuti durante gli scavi ancora perfettamente sigillati (l'archeologo T.M. Davies ha scoperto per esempio in una tomba egizia un barattolo di miele vecchio di 3300 anni, perfettamente commestibile). Dalla lettura dei geroglifici è noto che ricette a base di miele erano impiegate non solo ad uso alimentare ma anche medico (cura dei disturbi digestivi, unguenti per piaghe e ferite).

mercoledì 10 febbraio 2016

Scaloppine alla pizzaiola.

Premetto che io amo l’origano e gradisco il sapore che l’aglio lascia sul cibo e, di conseguenza, in questa ricetta uso dosi “industriali” di questi due ingredienti. Ognuno poi può aggiustare le dosi a proprio gusto; alla fine resta sempre un piatto gustoso e accattivante da accompagnare con dell’ottimo pane per fare “scarpetta”.

Scaloppine alla pizzaiola.

Ingredienti (per 4 persone) 
500 g di girello di manzo o vitellone;
400 g di passata di pomodoro;
2 Mozzarelle (da 125 g/cad.);
5-6 Cucchiai di olio EVO;
3 Spicchi d’aglio;
2 Cucchiai di origano;
Sale q.b.

1 – Preparazione.
Tagliare la mozzarella a fettine e disporle in un colapasta lasciarla per un’ora a scolare del suo liquido di governo.
Pulire gli picchi d’aglio, togliere l’anima centrale e tritarli finemente.
Se troppo grandi, dividere le fettine di carne in pozioni più piccole.

2 – Cottura.
Mettete sul fuoco un'ampia padella e fatela scaldare bene.
Aggiungere l’olio EVO, l’aglio tritato e fate rosolare per 2-3 minuti a fuoco moderato (non fate bruciate l'aglio). Unire i pezzetti di carne, salare e far asciugare, dal liquido che si libera dalla carne stessa, per 4-5 min. rigirandole un paio di volte.
Aggiungere la passata di pomodoro, distribuendola uniformemente, salate, aggiungere una generosa spolverata di origano e cuocere per circa 15-20 minuti, a fuoco moderato, o comunque per il tempo necessario perchè il "sughetto" si asciughi dell'acqua della passata.
Trascorso questo tempo, alzare il fuoco, aggiungere le fettine di mozzarella, distribuendole uniformemente, aggiungere altro origano e cuocere per altri 5-6 min. o, comunque, sino a quando la mozzarella inizierà a sciogliersi.

3 - Presentazione.
Impiattare mettendo alcuni pezzi di carne con sopra la mozzarella (parzialmente sciolta) e qualche cucchiaiata di fondo di cottura.
Accompagnare con delle fette di buon pane casereccio (per fare la “scarpetta” finale).

Riepilogo costi-Kcal.

sabato 6 febbraio 2016

Passatelli con vongole e ceci.

I passatelli sono una delle più classiche minestre della provincia di Pesaro e Urbino, di parte della Provincia di Perugia, della Romagna; sono diffusi anche nel resto delle Marche, nonché a Roma, dove vengono preparate specialmente nei giorni di festa.

Passatelli.

I passatelli sono una pasta di antica tradizione, nata nelle case contadine come tanti altri piatti semplici ma gustosi e creata con l’utilizzo di avanzi e materiali poveri di cucina come il pane raffermo, il formaggio indurito (oggi opportunamente sostituito dal Parmigiano-Reggiano), le uova ed il midollo di ossa di bue frantumate (oggi sostituite dal burro). I passatelli sono un piatto semplice negli ingredienti, ma proprio per questo richiedono una grande abilità dell'arzdora (*) affinché l'impasto sia della giusta consistenza per poi poterne ricavare, attraverso l'apposito strumento con disco forato a manici laterali chiamato "e fér", il ferro, piccoli cilindretti da cuocere in brodo.

Passatelli in brodo.

L'elemento caratterizzante per fare i passatelli è costituito appunto dal "e fer", strumento di ferro simile allo schiacciapatate, di forma concava, con fori, dotato di due manici laterali per schiacciare con forza sull'impasto fino a farlo fuoriuscire dai fori con la tipica forma.